Il consigliere comunale Alessandro Russo presenta un esposto al Prefetto di Messina in merito ai fatti relativi al caso Ciraolo.
Ecco il testo dell’esposto:
“Eccellenza,
formulo il presente esposto nella qualità di Consigliere Comunale in carica presso il Comune di Messina, per il mandato amministrativo 2018 – 2023 a seguito dei fatti, che lo scrivente ritiene della massima gravità istituzionale, verificatisi nelle scorse ore sulla pagina social del sindaco di Messina, Cateno De Luca, segnatamente su quella pagina del social network Facebook denominata “De Luca Sindaco di Messina”, alla quale aderiscono oltre 288.000 utenti della rete.
Nella serata di ieri, il sindaco di Messina ha pubblicato – sebbene parzialmente bianchettato da pecette per rendere anonime i soggetti inquadrati – un video anonimo – del quale non comunica la paternità, né le modalità attraverso le quali tale video sia giunto in suo possesso – in cui è rappresentato un cittadino messinese nell’atto di raccogliere un paio di scatole in cartone e in quello di portarle presso il raccoglitore della raccolta indifferenziata collocato in uno spazio di Villa Dante. Tale video, accessibile a chiunque nella rete, è corredato da un commento in strofe in cui è molto semplice rintracciare chiaramente l’identità del soggetto inquadrato nel video, il quale – peraltro – è accusato pubblicamente di “non pagare la TARI” dovuta dai cittadini messinesi, circostanza, questa, che non corrisponderebbe in alcun modo a verità.
Al di là della circostanza denunciata dal sindaco, del tutto da verificare ma comunicata come consolidata all’opinione pubblica attraverso la pubblicazione del menzionato video anonimo, chiedo a Sua Eccellenza di poter porre in essere un autorevole Suo intervento per ristabilire l’istituzionalità e il decoro che sono connaturate alla alta funzione di Sindaco di una comunità.
In particolare modo, allo scrivente consigliere preme sottoporre alla Sua valutazione alcune circostanze che si ritengono della massima importanza:
1) E’ legittima la pubblicazione di video anonimi frutto di potenziale delazione che riguardano cittadini privati su una pagina Facebook di personaggio pubblico, che apostrofa il privato ripreso esponendolo al pubblico ludibrio, alla gogna mediatica e alla diffamazione?
2) E’ corretto e legittimo che un video di tale natura sia pubblicato senza poter risalire alla paternità di chi lo ha prodotto e smistato in danno del cittadino privato ignaro delle riprese effettuate nella sua sfera privata?
3) Non si intende leso gravemente e impunemente il diritto alla riservatezza del cittadino privato che è così esposto senza la sua volontà e senza la sua autorizzazione su un profilo social pubblico come quello del sindaco di Messina?
4) In ragione della immediata trasformazione del “post” video del sindaco De Luca in notizia stampa per i quotidiani locali, sono stati a decine i commenti di utenti della rete che si sono scagliati nei confronti del cittadino pubblicamente additato dal sindaco sul proprio profilo, minacciando spesso violenze, incitando alle maniere forti e in alcuni casi individuando il soggetto in questione come obiettivo di mira per azioni di brutali maniere forti.
Si chiede lo scrivente consigliere se l’incolumità fisica, personale e del domicilio di un privato e ignaro cittadino possano essere così impunemente a repentaglio a seguito di una pubblicazione di un “post” video a sua insaputa e senza la sua autorizzazione e per di più per mano del sindaco della città.
Non basti a sollevare dalle considerazioni di opportunità o di responsabilità in questa vicenda la presumibile giustificazione, da parte del sindaco della città, che sul “post” video non si è fatto il nome del cittadino in questione: la didascalia di accompagnamento e il rimare fraseggiato di commento al “post” espressamente rendono chiara l’identificazione del cittadino interessato. Con l’aggravante che sempre in una parte del video, si riprende – ancora una volta da lontano e anonimamente – il cittadino dinanzi la propria abitazione, di fatto rendendola riconoscibile e altrettanto individuabile: una violazione di inaudita gravità.
Si chiede a Sua Eccellenza se i fatti come sopra descritti siano accettabili in una comunità come quella messinese, se i metodi di gogna pubblica utilizzati siano consoni con i principii del vivere civile e del decoro istituzionale a cui il sindaco, come il sottoscritto e come chiunque sia chiamato ad assolvere ruolo pubblico, si impegna al rispetto nel momento del giuramento sulla Costituzione.
Si chiede a Sua Eccellenza di intervenire per interrompere al più presto e con un autorevole Suo intervento che solo, visto l’alto Ufficio, può avere una conseguenza pratica, questa pratica di comunicazione social che il sindaco De Luca da mesi ormai persegue, costituito dall’incoraggiamento attivo ad atti di delazione (vedasi vicende sopra menzionate), da pratiche sicuramente illegittime – come ad esempio la “taglia” posta sul capo del presunto inquinatore secondo i metodi e le modalità del peggiore cinema western, da incitazione allo scontro verbale e psicologico nei confronti di chi legittimamente esercita un diritto di critica anche a livello istituzionale.
Solo un Suo intervento autorevole potrebbe interrompere un tale e preoccupante degrado morale e politico a cui si assiste in queste settimane e in queste ore. L’incolumità dei singoli cittadini, la loro riservatezza, la loro tutela nei confronti delle violenze verbali e psicologiche sono compiti essenziali delle Istituzioni.
E’ per tali ragioni, Eccellenza, che chiedo un autorevole Suo intervento per assicurare che le sconsiderate scelte personali del sindaco di Messina non continuino ad alimentare quel clima di scontro, di violenza e di pressione nei confronti di chiunque non la pensi come lui e che può rischiare di portare anche a violenza fisica nei confronti di chi dissente.
Certo di un Suo cortese e pronto interessamento e riscontro alla presente, l’occasione mi è propizia per porgere a Sua Eccellenza i miei più
Cordiali Saluti”.
Dott. Alessandro Russo(Consigliere Comunale)