Continua la vicenda del cartello scomodo sugli “asini volanti” tolto dalla porta dell’ufficio di gabinetto del Sindaco di Messina, dal consigliere comunale Salvatore Sorbello. Ieri sera Cateno De Luca non solo lo ha riaffisso, forse anche più grande del precedente, ma ha anche dato del “ladro” al consigliere in questione: “Ha rubato ciò che è mio. E sotto gli occhi di agenti della Polizia Municipale che hanno avuto il sangue freddo di non reagire”. Un furto? La definizione del gesto provocatorio compiuto dal consigliere Sorbello come un “furto” è estrema e forse azzardata. Ma il Sindaco annuncia di volerlo querelare. Per cosa non è chiaro. Sta di fatto che il cartello denigratorio è di nuovo al suo posto e con tanto di diretta live del riposizionamento.
Sull’opportunità o meno, sulla morale liceità di quel cartello, quello degli “Asini volanti”, è indubbio che non basta il parere del segretario generale del Sindaco Cateno De Luca. Additare in modo continuo ed in ogni occasione i consiglieri comunali, che in fondo però non reagiscono e quindi di fatto lo permettono, quali “Asini volanti” non è certo consono alla figura di un primo cittadino e non rientra nella normale istituzionalità dei rapporti che per il bene della città e della comunità, dovrebbero intercorrere tra sindaco e Consiglio Comunale. Peraltro, aggiungiamo, anche se sul cartello del sindaco (adesso c’è anche la firma) non c’è alcun riferimento esplicito ai consiglieri tale collegamento con la loro figura ed immagine istituzionale è resa palese da quanto il Sindaco dice in ogni diretta live sulla questione e, peggio ancora, dai pesantissimi commenti che i fan del primo cittadino scrivono a seguito delle sue parole.
Una vicenda paradossale ed inaccettabile cui però segue il silenzio da parte del Consiglio Comunale. Unico “scatto di orgoglio” dei consiglieri si è ravvisato, ma certamente non bastevole, nella richiesta da parte del Presidente del Consiglio Comunale, Claudio Cardile, di un parere in merito al segretario generale. Una richiesta che rafforza il “gioco facile” del primo cittadino e che la trasforma in un’ulteriore boomerang proprio per i consiglieri stessi. Cosa può mai scrivere in risposta il segretario generale del Comune di Messina? Quello che ha risposto e che il Sindaco ha usato a proprio vantaggio: “Non mi compete esprimere giudizi nel merito della questione“. Un autogol dei consiglieri. Un altro.
Una contromisura, quella del Presidente del Consiglio, inadeguata all’attacco del Sindaco, cui magari, in altre città e con altri consiglieri si sarebbe conclusa con una querela collettiva contro il primo cittadino.
Ed invece il silenzio continua, appesantito anche dalla incapacità dei consiglieri, espressione del libero e democratico voto dei cittadini, di dare concretezza ad annunciate mozioni di sfiducia cui segue il nulla.
Dice bene il Sindaco quando dichiara che “non saranno mai capaci di sfiduciarmi. Li sfido a farlo!“? Alla luce dei fatti sembra avere, ancora una volta, “ragione” proprio Lui.
Cosa accadrà? Sorbello riproverà a togliere il cartello degli asini volanti? Forse. Ma non è questo che interessa alla città.
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