Il Sindaco Cateno De Luca getta non una pietra ma un masso in uno stagno che ha tutto il diritto di rimanere quieto. La getta senza prove e senza riscontri.
Il suo post contro la fantomatica “banda” specializzata nella “associazione a delinquere” come lui stesso gravissimamente la definisce, quella da lui ipotizzata composta da fantomatici, anche questi, agenti che “non timbrano la presenza“, è privo di un punto fondamentale. Ed evidenzia, inoltre, due mancanze dello stesso Sindaco, ma solo nel caso in cui i fatti fossero come lui stesso scrive.
Ciò che manca è quel che si richiede ad un amministratore, rappresentante delle istituzioni, come lo è un Sindaco: la denuncia, circostanziata e formalizzata. Non sono indicati i fatti, non i colpevoli, non c’è la risultanza di un’indagine interna. Sembra più un post scatenato (è il caso di dirlo) solo da un’indicazione peregrina e superficiale che arriva da fonti interne che però non prendono bene in considerazione che il sistema di timbratura delle presenza, ai tempi odierni, non consente tali libertà, a meno che non siano autorizzate.
COME FUNZIONA IL SISTEMA A CUI NON SI PUO’ SFUGGIRE
Ciò di cui parliamo è il sistema jEnte, ovvero il programma che rileva e registra tutte le presenze del personale in servizio, con data ed orari di ingresso ed uscita. Tutti gli uffici comunali sono ormai dotati di timbratura del badge. Sfuggire è impossibile anche perché chi non registra il suo ingresso e la sua uscita non lo fa per due motivi: badge usurato ed in attesa di essere sostituito o per motivi di servizio come alcuni agenti di sezioni della Municipale particolari ed autorizzate. Ma pur sempre tenuti, tutti i dipendenti, a registrare comunque la propria presenza proprio tramite il sistema computerizzato, attraverso il terminale di ogni ufficio.
In pratica ci riferiamo al fatto che, in pratica, non timbra di chi non può timbrare perché sta attendendo che l’amministrazione (ribadiamo, l’amministrazione) provveda alla sostituzione con un nuovo cartellino del vecchio, di chi, occasionalmente, lo dimentica a casa, di chi non lo ha ancora (come i 46 agenti neo riassunti) o di chi per motivi di servizio è autorizzato dal dirigente.
LA AUTORIZZAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE
per i giorni dal 30 ottobre al 2 novembre, in via transitoria ed eccezionale, il personale impegnato nelle attività interessate all’utilizzo della rilevazione presenze tramite portale jEnte in luogo del tradizionale sistema con badge”
Ed è proprio questo l’ultimo ed accertato dei casi. Il Direttore Generale Federico Basile, nonché dirigente ad interim della Polizia Municipale, ha autorizzato proprio in occasione dei servizi della Polizia Municipale per la commemorazione dei defunti che prevedevano il presidio ai cimiteri cittadini “per i giorni dal 30 ottobre al 2 novembre, in via transitoria ed eccezionale, il personale impegnato nelle attività interessate all’utilizzo della rilevazione presenze tramite portale jEnte in luogo del tradizionale sistema con badge”, scrive il direttore generale in una nota interna. Quindi da questa nota si desume che: chi non timbra lo può fare SOLO DIETRO AUTORIZZAZIONE e comunque la presenza viene rilevata dal sistema informatico, e si desume che TUTTI I DIPENDENTI COMUNALI timbrano regolarmente la presenza.
LA COLPA DI CIO’ CHE NON FUNZIONA E’ SEMPRE DI CHI GOVERNA E GESTISCE
Quindi, ciò detto, la domanda a cui doveva rispondere De Luca con la sua “denuncia” pubblica di “associazioni a delinquere” di agenti della Polizia Municipale è: di chi sta parlando? E sarebbe il caso che il Sindaco si ricordi che sta riferendosi indistintamente, fatto ancora più grave, a TUTTI i suoi agenti.
Perché, ricordiamo al Sindaco ed al suo assessore Musolino, che la Polizia Municipale è gestita dalla SUA amministrazione.
E cosa fa un amministratore, un datore di lavoro, in caso di accertata, ribadiamo accertata e circostanziata, violazione? Ammonisce e procede disciplinarmente, non prima di aver trovato le soluzioni. Un buon amministratore non fa di certo un post pubblico sui social sulle proprie criticità interne, se esistono.
E’ bene ricordare e sottolineare che chi amministra, dalla piccola bottega fino al Quirinale, che se qualcosa non funziona il primo ad averne la colpa è proprio chi gestisce. Ed è suo dovere provvedere a risolvere prima ancora di sanzionare.
CUI PRODEST?
Definire “associazione a delinquere” i propri agenti della Polizia Municipale, senza alcuna distinzione, non aiuta certo lo stesso De Luca, che è a capo di tutti i suoi dipendenti. Fra l’altro non è certo il miglior modo di fare campagna elettorale. Ed a leggere i commenti sotto il post del Sindaco è già evidente.
Al fine di alimentare un ingiustificato ed imperdonabile livore, questo post certamente è il migliore dei sistemi.