Un funzionario del settore acquedotto dell’Asm di Taormina è stato interdetto dal servizio per un anno dal Gip di Messina nell’ambito di un’inchiesta per peculato, corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e violazioni alla normativa in materia di subappalto.
Il provvedimento cautelare, su indagini della Guardia di finanza e della polizia coordinate dalla Procura di Messina, è del Gip che ha anche disposto, per quattro imprenditori, il divieto temporaneo di contrattare con la Pubblica amministrazione per un periodo compreso tra 6 e 10 mesi.
Al centro dell’inchiesta presunte “anomalie nell’affidamento e nella gestione dei servizi e delle attività afferenti il settore acquedotto dell’azienda”.
Dalle indagini sarebbero emersi “una eccessiva frammentazione dei lavori ed un frequente ricorso alla trattativa privata o all’affidamento diretto a favore di un limitatissimo numero di ditte compiacenti”.
Il funzionario, “ritenuto la figura centrale” dell’inchiesta, inoltre, si “sarebbe appropriato di materiale idraulico di proprietà dell’Asm del valore di circa 1.000 euro e di alcuni contatori in ottone dismessi, vendendoli a terzi per oltre 2.000 euro e acquistando, con il ricavato, una caldaia e dei radiatori da installare a casa”. Al funzionario è contestato anche “l’aver richiesto ad un imprenditore, che accettava, di assumere a tempo determinato il proprio figlio, offrendogli in cambio informazioni sulle offerte presentate da ditte concorrenti” ed “annullando procedure già concluse, al solo fine di favorirlo”.