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Contrasto all’evasione: Città Metropolitana Messina recupera solo 3.679 euro in un anno. Terzultima prima di Catania e Palermo

- 25/10/2021
Scalinata Palazzo dei Leoni

Nel 2020 i Comuni hanno recuperato 6,5 milioni di euro di evasione fiscale e contributiva, una cifra in diminuzione del 16,5% rispetto all’anno precedente. Lo rileva uno studio Uil, secondo cui dal 2010, anno in cui fu introdotta la norma della compartecipazione dei Comuni al contrasto all’evasione fiscale, i Comuni hanno recuperato 123,3 milioni di euro frutto di segnalazioni “qualificate” all’Agenzia delle Entrate.

ra tutti i Comuni che hanno attivato lo scorso anno l’attività di contrasto all’evasione fiscale vi sono 54 città capoluogo di provincia. A livello di singoli Comuni, San Giovanni in Persiceto (BO), lo scorso anno, ha recuperato 912 mila euro; segue la città di Genova che ha incassato 473 mila euro; Torino 404 mila euro; Milano 350 mila euro; Bologna 310 mila euro; Prato 236 mila euro; Brescia 225 mila euro; Bergamo 188 mila euro; Modena 185 mila euro; Rimini 167 mila euro.

Se si analizza il dato riferito alle città metropolitane, oltre alle già citate Genova, Torino, Milano e Bologna, Firenze e Roma hanno incassato 82 mila euro; Venezia 56 mila euro; Napoli 21 mila euro; Reggio Calabria 18 mila euro; Messina 3.679 euro; Palermo 2.116 euro; Catania 1.479 euro; Bari e Cagliari non hanno recuperato nulla.

“I dati che emergono dall’analisi – commenta Ivana Veronese – sono alquanto deludenti, se si paragonano agli alti tassi di evasione fiscale e di irregolarità lavorativa nel nostro Paese, che secondo gli ultimi dati ammontano ad oltre 108 miliardi di euro. I Comuni devono e possono fare molto in chiave antievasione non solo perchè cosi’ si potrebbero recuperare risorse per ampliare i servizi ai cittadini o per abbassare le tasse a livello locale, ma anche perchè sono i primi presidi sul territorio”. “Per questo riteniamo utile – aggiunge Ivana Veronese – rendere uniforme l’attività del processo di partecipazione dei Comuni su tutto il territorio nazionale.

Occorre una forte azione di digitalizzazione della pubblica amministrazione locale, utilizzando al meglio le risorse del PNRR, in grado di informatizzare e omogeneizzare l’intero patrimonio informativo a disposizione dei Comuni, unitamente ad un piano di formazione ed aggiornamento del personale degli Enti Locali. Perchè – continua Ivana Veronese – una lotta serrata all’evasione fiscale e contributiva permetterebbe di ristabilire equità e giustizia sociale, nonchè di valorizzare il tessuto produttivo in grado di creare lavoro “sano” e “duraturo”.

Fonte AGI