Un uomo di 78 anni, B.F., viene ricoverato nel mese appena trascorso di settembre all’ospedale PAPARDO di Messina per una emorragia gastrica. All’ingresso in ospedale, come prevede il protocollo, l’uomo viene sottoposto a tampone molecolare che risulta negativo. Da sottolineare che il paziente non era stato vaccinato per patologie pregresse.
Accade però che il giorno della sua dimissione, dopo circa 10 giorni di cure, l’uomo viene sottoposto a tampone che risulta, in questo caso, positivo. E’ così che i sanitari lo trattengono e lo ricoverano nuovamente sempre all’Ospedale Papardo. A causa delle sue patologie pregresse B.F. si aggrava ed il nosocomio dispone il suo trasferimento urgente e munito di respiratore presso la terapia intensiva dell’IRCCS Piemonte nei primi giorni di ottobre. Due giorni dopo l’anziano muore a causa delle complicazioni dovute al Covid.
E’ la vicenda che ha portato, tra la disperazione e l’incredulità, alla denuncia formale sporta dalla famiglia del signor B.F. ai Carabinieri e che chiama l’Ospedale Papardo alle sue eventuali responsabilità di morte colposa.
Una storia che classifica frettolosamente come “morte da Covid” il caso di un uomo che è entrato in ospedale negativo e che positivo lo è diventato proprio nel luogo che dovrebbe essere il più protetto e sicuro. “Non abbiamo avuto neanche la possibilità di celebrare i funerali a causa della morte per Covid, ma solo una messa in suffragio” dichiara la famiglia.
Una morte inammissibile e gravissima a cui la famiglia oppone con forza la richiesta che si faccia giustizia.
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