Il bollettino di guerra rappresentato dall’elenco delle morti sul lavoro è sconcertante, sia a livello nazionale sia a livello locale. La tragica fine di Salvatore Ada deve richiamare la politica e le istituzioni ad attivare tutti gli strumenti di prevenzione, monitoraggio e controllo della sicurezza dei luoghi di lavoro. Si attivi, come hanno chiesto, con forza, i sindacati, il tavolo in Prefettura per garantire il massimo della sicurezza alle lavoratrici e ai lavoratori limitando al massimo i rischi per la salute e l’incolumità. È inaccettabile morire di lavoro. Si avvii, con la massima urgenza, uno screening nei cantieri, nelle fabbriche più a rischio e si predispongano tutti gli interventi necessari a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori.
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