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Giornata Mondiale degli Insegnanti – La Polizia di Stato, il 5 ottobre, incontra 50mila studenti nelle scuole elementari di tutta Italia

- 04/10/2021

La Polizia Postale, in occasione della Giornata Mondiale degli Insegnanti che si celebra il 5 ottobre e in concomitanza della Festa dei Nonni, ha organizzato un workshop sul tema della sicurezza online nelle scuole elementari su tutto il territorio nazionale.

Gli Operatori della Polizia Postale del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per la Sicilia Orientale di Catania e delle dipendenti Sezioni Polizia Postale e delle Comunicazioni di Messina, Ragusa e Siracusa distribuiranno agli studenti delle scuole elementari, che insistono nelle province, il libro “Interland: avventure digitali – in viaggio col nonno alla scoperta del Web”, realizzato dalla Polizia di Stato in collaborazione con Google ed altri partner, dedicato ai bambini e alle loro famiglie e per aiutarli nella navigazione sul web.

Il volume, dedicato ai bambini e alle loro famiglie per aiutarli ad affrontare insieme i temi della sicurezza del web, edito da Gribaudo, è stato realizzato dalla Polizia Postale in collaborazione con Google e sarà distribuito gratuitamente anche dalla casa editrice Feltrinelli.

Le Scuole che riceveranno complessivamente le 500 copie cartacee del libro saranno per la città di Catania: l’Istituto Comprensivo “Livio Tempesta”, l’Istituto Comprensivo “A. Diaz – A. Manzoni”, l’Istituto Comprensivo “Sauro – Giovanni XXIII” ed il Circolo Didattico “M. Rapisardi”; per Messina: l’Istituto Comprensivo “Mazzini” e l’Istituto Comprensivo “G. Leopardi”; per Ragusa: l’Istituto Comprensivo “F. Crispi” e l’Istituto Comprensivo “Vann’Antò”; per Siracusa: il 14° Istituto Comprensivo “Karol Wojtyla” ed il XV Istituto Comprensivo “Paolo Orsi”.

Per l’occasione, la Polizia Postale incontrerà i bambini dell’Istituto Comprensivo “Livio Tempesta” di Catania dove al centro del dibattito, il dialogo intergenerazionale sui temi del digitale e l’aiuto reciproco tra nonni e “nativi digitali” per sviluppare le competenze fondamentali per vivere online e in rete con consapevolezza. Lo stesso dibattito sarà affrontato al momento della consegna dei libri, dagli specialisti della Polizia Postale, presso l’Istituto Comprensivo “Vann’Antò”, plesso Ecce Homo, di Ragusa, il 14° Istituto Comprensivo “Karol Wojtyla” di Siracusa e nelle settimane successive con altre scuole.

I protagonisti del libro sono nonno Agenore e i suoi due nipotini, Davide e Matilde, che, in occasione del compleanno del nonno, compiono un viaggio attraverso i “quattro Regni di Interland”, alla ricerca di un regalo nascosto.

Nel corso del viaggio, i protagonisti dovranno affrontare alcune sfide – haters, phishing, incidenti legati alla privacy online, etc., le stesse che tutti noi affrontiamo ogni giorno sul Web – con insegnamenti e consigli.

L’obiettivo delle attività è insegnare ai bambini, sempre più precoci nell’utilizzo dei device, che nel periodo dell’emergenza Covid-19 sono stati sempre più esposti in solitudine sulla rete internet e vittime di reato, a sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle community online senza correre rischi connessi al cyberbullismo, alla violazione della privacy altrui e propria, al caricamento di contenuti inappropriati, alla violazione del copyright e all’adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé e per gli altri.

La formazione sui temi della sicurezza e dell’uso responsabile della rete è un impegno quotidiano della Polizia di Stato e la collaborazione con il Ministero dell’Istruzione è assolutamente determinante.

A tal proposito, il Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per la Sicilia Orientale ha realizzato, nel corso dell’anno scolastico 2020-2021, 92 interventi formativi ed incontrato, in presenza o in videoconferenza, più di 16.000 utenti tra studenti, docenti e genitori degli Istituti Scolastici di Catania, Messina, Ragusa e Siracusa.

Un impegno avvalorato anche dai dati sul rapporto tra giovanissimi e sicurezza online:  l’avvento della pandemia ha di fatto bruciato le tappe di una progressione della diffusione dell’uso delle nuove tecnologie in fasce di età sempre più precoci: per riempire i lunghissimi pomeriggi chiusi in casa, per compensare la mancanza di contatti con i coetanei e i familiari, sono numerosissimi i bambini che hanno acquisito, in pochi mesi, una dimestichezza maggiore all’uso di tablet e smartphone, in un’età in cui, in passato, la biciletta e la palla erano le principali fonti di attrazione.

I bambini più piccoli che approcciano la rete sono attratti dai giochi online, si muovono sui socialnetwork ma rivelano la loro forte fragilità per inesperienza, per immaturità cognitiva ed emotiva, e per una profonda suggestionabilità che li espone, inevitabilmente, al rischio di essere vittime di cyberbullismo e ancor più di adescamento online.

Emerge che molti dei genitori si sono detti preoccupati della sicurezza online dei propri figli, e due su quattro hanno dichiarato di aver preso precauzioni per proteggerli.

Le misure più utilizzate dai genitori sono state le limitazioni all’accesso ad alcuni siti web e alle informazioni che postano su di loro sui propri social network, insieme a quelle che i loro figli possono condividere con le loro cerchie di amici online.

Inoltre, molti dei genitori italiani hanno dichiarato episodi di cybercrime subiti dai figli, i più frequenti dei quali sono stati il download di un virus sul loro PC o su quello della famiglia, risposte a e-mail di phishing, episodi di smishing (SMS) e violazioni dei profili social.

In questo contesto, le maggiori preoccupazioni dei genitori riguardano il timore che i propri figli possano dare troppe informazioni a sconosciuti, la paura che possano essere convinti con l’inganno a incontrare malintenzionati e che potrebbero subire atti di bullismo oppure molestie.

Iniziative come la giornata mondiale dedicata agli insegnanti, ormai celebrata in tutto il mondo, sono di grande importanza perché aiutano a portare la sicurezza della rete all’attenzione di un grande numero di utenti, soprattutto adulti, che sono talvolta oggi meno consapevoli dell’importanza di educare i minori a un uso sicuro, consapevole e responsabile del web.