
L’associazione “Amici del Giudice Rosario Angelo Livatino Onlus” di Canicattì (www.livatino.it) invita formalmente e con forza a disertare le manifestazioni che si terranno a Messina e che sono state organizzate da un Comitato che non è riconosciuto dall’associazione e che, anzi, è stato più volte diffidato dall’associazione stessa. L’Associazione scrive: “venuta a conoscenza di due manifestazioni nella città di Messina del comitato spontaneo Livatino Saetta Costa, una il 21 settembre e l’altra il 2 ottobre in quasi concomitanza con quella organizzata e da noi condivisa per le 9,30 alla Corte d’Appello dal dottor Calogero Centofanti dedicata al Beato Livatino, PRENDONO LE DISTANZE ED ANZI VI COMUNICANO DELLA NON COINCIDENZA NELLA PRATICA CON QUANTO PRESENTATO ANCHE NEI PRINCIPI ISPIRATORI.
Si allega questo invito già fatto circolare sui social da parte della nostra Associazione dal delegato delle Relazioni Esterne Vincenzo Gallo (337 965219 – v.gallo1966@gmail.com) :
“ALLE ISTITUZIONI DI MESSINA ED ITALIA: DISERTATE LA MANIFESTAZIONE ORGANIZZATA A MESSINA
PER LA MATTINA DEL 2 OTTOBRE 2021 dal comitato intitolato a tre Magistrati Vittime Illustri della Barbarie Mafiosa. Tra queste Rosario Livatino”
L’Associazione “Amici del Giudice Rosario Angelo Livatino Onlus” scrivono per maggiore chiarezza: “Gli organizzatori, non paghi delle denunce ricevute e presentate all’Autorità Giudiziaria di Catania, Messina e Reggio Calabria e delle “denunce” a mezzo stampa e sui social dalla nostra Associazione e dal socio Vincenzo Gallo, tornano alla carica millantando “investiture” e perduranti forme di collaborazione con i familiari…
Nel caso del Giudice Rosario Livatino i genitori purtroppo sono venuti a mancare ormai da tempo e quindi di certo per l’iniziativa non può esserci stata alcuna collaborazione tra gli organizzatori ed i familiari.
Inoltre questo comitato spontaneo, proditoriamente auto intitolato a persone che hanno Onorato la Toga indossata, è stata finanziata ha avuto e forse ancor oggi si trova in questa situazione come presidente onorario (per stessa ammissione dei rappresentanti e promotori sodali delle attività del comitato) un certo sedicente avvocato e sedicente massone intercettato, arrestato e condannato per gravi reati dalla magistratura catanese. Al punto che anni prima che scoppiasse questo scandalo dei “protagonisti della (sedicente) antimafia e legalità” l’allora Prefetto di Catania, Maria Guia Federico, ha rifiutato una pergamena consegnatale anche questa in maniera proditoria. Gli organizzatori ed i loro sodali più o meno consapevolmente puntano a creare un cerchio magico e ad accreditarsi come pseudo paladini (miseramente scoperti) di valori non propri e questo comitato assieme alle pergamene che consegna ne sono l’esempio”.
L’Associazione si riferisce a Corrado Labisi, 65 anni, già indagato nel 2018 per una frode milionaria in un istituto per disabili di cui all’articolo del Giornale di Sicilia e delle “Iene Sicule”.
