
Cattedra di Matematica 2 conferita ad una collega appena assunta, dopo votazione segreta.
La vicenda di Francesco Tulone, 49 anni, siciliano, matematico, ricercatore con un curriculum internazionale di tutto rispetto, è emblematica per il sistema “meritocratico” che vige nel mondo accademico italiano. Tulone è probabilmente una delle “normali” e quotidiane vittime di un metodo che non sempre premia chi più sa e più vale.
Francesco Tulone, infatti, nonostante sia recentemente salito alla ribalta delle cronache internazionali, con un articolo sulla rivista accademica Proceedings of the American, per aver risolto un problema matematico aperto ed irrisolto da vent’anni, si è visto negare il rinnovo della cattedra di Matematica 2 all’Università di Palermo. Incarico invece dato, con votazione segreta (!), ad una sua collega, di certo meno titolata, almeno in termini di curriculum, e neoassunta.
Francesco Tulone, a ben vedere, non ha solo risolto uno dei problemi più spinosi e rimasto senza soluzione per vent’anni, ma ha un curriculum internazionale di tutto rispetto: tre anni di co-dottorato alla Lomonosov di Mosca, in Texas, collaboratore del premio Nobel per la Matematica, Alessio Figalli. Eppure una votazione segreta… ha “riconosciuto il merito” di una collega, con tutto il rispetto, accademicamente sconosciuta.
Esiste un aspetto più sconcertante di quanto già riportato? Ebbene si. Ed è quanto riferisce ad un quotidiano nazionale lo stesso Tulone. Il docente sarebbe stato invitato a ritirare la propria candidatura “per evitare imbarazzi”. Lo avrebbe chiesto a Tulone lo stesso decano dell’Ateneo.
Ma c’è ancora di più: il professor Tulone riferisce ancora di aver scoperto che la candidatura da parte della docente neoassunta sarebbe stata invogliata dallo stessa Università di Palermo, Che altro dire?
Quale il futuro per la ricerca italiana? Si persevera nell’errore.