“Ho lottato, è già tanto ho creduto nella mia vittoria. E’ già qualcosa essere arrivati fin qui: non aver temuto morire, l’aver preferito coraggiosa morte a vita da imbecille!”, la frase di Giordano Bruno accanto alla foto del vigile del fuoco scomparso.
Se ne è andato senza ancora una spiegazione il vigili del fuoco Mario Moretto. Oggi l’ultimo saluto dei suoi colleghi, dei familiari e degli amici, che alla fine per un vigile del fuoco sono la medesima cosa. Il vigile come una missione, una passione, un motivo di vita. La vita di Mario Moretto si è interrotta in modo improvviso e senza preavviso, come quella campana che annuncia l’intervento ed allora un vigile del fuoco sa che deve vestirsi e correre. Si reca dove lo chiamano senza sapere cosa lo attende.
Sulla sua morte si attende che gli inquirenti e i consulenti facciano la loro parte, facendo chiarezza su un dolore che è incolmabile per la famiglia, come la sua e per quella dei vigili del fuoco di Messina.
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