

MESSINA, 6 SET – Il decreto legge appena approvato dal Governo che prevede per lo Stretto di Messina 37 milioni di euro nel prossimo triennio, destinati a opere infrastrutturali idonee ad aumentare la capacità nei collegamenti marittimi per i pendolari tra le due sponde non può che essere accolto positivamente – comunicano le segreterie dei sindacati Filt Cgil e Uiltrasporti Messina – ma non è sufficiente in mancanza di risposte concrete in merito alla qualità del servizio oggi offerto dal vettore pubblico e sulle condizioni di un naviglio obsoleto e inadeguato alle necessità dell’utenza e al delicato servizio di traghettamento veloce nell’area dello stretto.
Da anni ormai le proteste di sindacati e lavoratori restano inascoltate dal gestore pubblico e dal Governo centrale – continuano Filt Cgil e Uiltrasporti – e si garantisce un servizio di continuità territoriale impiegato giornalmente da migliaia di utenti solo grazie alla professionalità dei lavoratori marittimi impiegati con una flotta di mezzi navali veloci in gran parte a noleggio e spesso poco adeguati agli standard necessari per l’area dello Stretto.
Le risorse stanziate saranno messe a disposizione dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto, che auspichiamo sia anch’essa organo di controllo sulle condizioni complessive del servizio offerto dal gestore. Reputiamo l’investimento come un importante passo avanti – continuano i sindacati – ma rischiamo di vanificare un’opportunità per il nostro territorio se oltre alla riorganizzazione strutturale dei porti e all’incremento del naviglio annunciato sul segmento del gommato e del ferroviario, non si faranno adeguati investimenti sulla flotta del traghettamento veloce che garantiscano maggiore confort e sicurezza.
Reputiamo sia necessario un urgente cambio di passo gestionale e organizzativo anche nel traghettamento pubblico pendolare sullo stretto – concludono i sindacati – e in merito al Governo nazionale lanciamo l’ennesimo appello sulle condizioni lavorative e sulla vertenza contrattuale dei lavoratori della flotta pubblica BluJet ove , a fronte delle numerose proteste di questi anni , riscontriamo un silenzio assordante che appare come una dichiarazione di impotenza da parte del Governo centrale.