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Interrogazione da parte dei consiglieri comunali, che denunciano le condizioni di degrado della Villa: “Esiste un bando di gara? E cosa prevede?”. Renato Coletta: “Due delibere della IV Municipalità rimaste senza riscontro”
MESSINA. Impianto di irrigazione non adeguato a ridosso di alberi tropicali, alberature non potate che costituiscono un continuo pericolo per il distacco di grossi rami, pavimentazione dissestata dalle radici degli alberi, servizi igienici chiusi, mancata cura di siepi, aiuole e della recinzione ormai arrugginita che poggia nel muro ottocentesco in più punti pericolante e transennato, condizioni di igiene critiche, oltre alla mancanza di un’area per lo sgambamento dei cani e di una fontana per animali, richieste più volte dalla IV Municipalità.
Sono solo alcune delle tematiche affrontate in un’interrogazione dai consiglieri del M5s Andrea Argento, Giuseppe Fusco e Cristina Cannistrà, che accendono i riflettori su Villa Mazzini, “da tempo in stato di abbandono”, chiedendo chiarimenti all’Amministrazione sui progetti di valorizzazione previsti, con specifico riferimento all’emanazione di un Bando di Gara “fantasma” finalizzato alla riqualificazione dell’area verde.
“Realizzata nel 1832, – scrivono – la villa è uno dei pochi “polmoni verdi” del centro città e rappresenta un patrimonio da tutelare e valorizzare per le sue peculiarità storiche e naturalistiche, con la presenza di busti di marmo e di alberi monumentali e tropicali.
Purtroppo, malgrado le potenzialità, ci sono giunte tantissime segnalazioni da parte di cittadini che lamentano lo stato di scandaloso abbandono e di rischio per l’igiene e la sicurezza”.
“Per questo – proseguono – chiediamo di sapere se risulti aggiudicata o in itinere una gara e, in caso di risposta affermativa, come si sia deciso di intervenire sulle radici che hanno ormai invaso tutti i vialetti, e se si intenda procedere alla rimozione di decine di ceppaie e alla collocazione di nuove alberature adeguate alla natura del luogo.
Qualora il capitolato d’appalto non rispetterà sia le prescrizioni della Soprintendenza che le condizioni igienico sanitarie e di sicurezza, saremo pronti a chiedere il ritiro del bando in autotutela, o l’annullamento della procedura di affidamento. In tal senso abbiamo depositato un’interrogazione per poter prendere visione della documentazione completa del procedimento amministrativo, qualora esistente”.
Ad intervenire su Villa Mazzini è anche il vicepresidente della IV Municipalità Renato Coletta, che accusa l’Amministrazione di rifiutare il confronto con le circoscrizioni, “disapplicando persino un regolamento su decentramento”.
“Due delibere esitate su mia proposta nel 2019 e nel 2021, in cui si chiedevano interventi urgenti per la messa in sicurezza e la riqualificazione della villa, non hanno avuto alcun riscontro
dall’Amministrazione, che invece puntava ad un impossibile affidamento a privati, evidentemente un modo per prendere tempo e non risolvere i problemi decennali della villa Mazzini, che oggi è in stato di totale abbandono, parzialmente inagibile e in pessime condizioni igienico sanitarie, con bagni chiusi da otto anni e con rischi per l’incolumità pubblica dei visitatori”, commenta, evidenziando come l’amministrazione “abbia impedito l’applicazione del decentramento per ‘fare fuori’ le municipalità, che per legge dovevano vigilare e gestire i servizi pubblici essenziali”.
“I risultati sono sotto gli occhi di tutti: dalla cura del verde urbano alla totale disorganizzazione dei servizi di spazzamento e scerbatura. Trasparenza e condivisione non sembrano appartenere al modo di fare politica di questa Amministrazione, così come la gestione dell’igiene cittadino da parte di MessinaServizi”, prosegue, denunciando lo stato di sporcizia delle vie secondarie e dei quartieri esclusi dall’utilizzo delle 9 spazzatrici noleggiate a caro prezzo.
“Le richieste pressanti delle Municipalità di concordare e/o visionare i programmi di spazzamento vengono sistematicamente negate dal presidente della MessinaServizi Lombardo, forse perché non esiste alcun programma”, conclude.
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