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COVID – Assessorato regionale, il dirigente La Rocca, “Dimissioni anche se ancora positivi con saturazione al 92%”.

- 25/08/2021
ospedale piemonte corsia reparto

COVID – Assessorato regionale, il dirigente La Rocca, “Dimissioni anche se ancora positivi con saturazione al 92%”.

 

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PALERMO, 25 AGO – Il dirigente dell’Assessorato Regionale alla Salute, Mario La Rocca, invia alle aziende ospedaliere e locali le linee guida per la dimissione e domiciliarizzazione dei malati di Covid. Linee che sono destinate a far discutere animatamente. Apiressie da almeno 48 ore, saturazione almeno al 92% (che è un valore piuttosto basso, normali da 95 in su), non in ossigenoterapia ed emodinamicamente stabile. Parametri che secondo molti sanitari non giustificherebbero in nessun caso una dimissione in sicurezza.

La saturazione al 92%, infatti, rappresenta una pressione di ossigeno che nel sangue è pari a 60 millimetri di mercurio, ovvero che il paziente si trova in stato di insufficienza respiratoria, dunque da porre sotto ossigeno. Condizioni per la dimissione che quindi contrasterebbero, dal punto di vista medico (quello che più conta), con la direttiva dell’Assessorato: “L’assessorato ha trasmesso il documento del Cts  regionale sul tema  della domiciliarizzazione delle cure dei pazienti. Tra le indicazioni contenute venivano riportati specifici criteri, definiti in un recente documento dell’agenzia nazionale, da applicare per le dimissioni di pazienti ricoverati Covid anche in caso di persistenza di positività, ma in condizioni cliniche sufficientemente stabili per essere dimessi a domicilio“.

Una direttiva volta ad alleggerire in tutti i modi il peso dei nuovi pazienti in aumento, per la prevalenza non vaccinati, nella degenza e nelle terapie intensive? Di certo, ma con un alto rischio non condiviso né tanto meno accettato da molti che, con la dimissione, si assumono anche la responsabilità di essa e di ciò che può accadere con la domiciliarizzazione delle cure. Un rischio che non tutti vogliono assumersi, anche visto l’alto rischio di contagio derivante da questi pazienti che in remissione dalla malattia risultano ancora altamente contagiosi.