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Campo Italia: distrutte dal fuoco infrastrutture Enel e telefoniche. La scerbatura mancata a vantaggio della lotta all’ombrellone selvaggio?

- 16/08/2021

Campo Italia: distrutte dal fuoco infrastrutture Enel e telefoniche. La scerbatura mancata a vantaggio della lotta all’ombrellone selvaggio?

 

MESSINA, 16 AGO – E’ giusto e sacrosanto: nessun ombrellone “abusivo” deve svettare sulle spiagge messinesi. Ed in effetti l’Amministrazione ha agito, con fermezza ed autorità. Il sequestro ha difatti stangato la “banda dell’ombrellone e dei salvagenti” con un ingente sequestro: 5 ombrelloni, 20 salvagenti , 10 palette con annesso secchiello, 3 confezioni di birilli. Tutto materiale “pericoloso” lasciato criminalmente sul demaniale arenile.

Ma scherzi a parte e ribadendo che anche questo ci vuole, qualcuno doveva anche vigilare sull’effettiva pulizia e scerbatura del sottobosco, sulle strade tagliafuoco. Mancano i forestali, si è risparmiato sulle risorse. La Regione e l’assessorato avrebbe dovuto pensarci prima. Così anche l’Amministrazione comunale avrebbe dovuto battere i pugni PRIMA e ribadire che ogni anno, tutti gli anni, la piaga degli incendi è questa. Non certo una novità. Purtroppo. E sulla Strada Provinciale 44 la Città Metropolitana poteva intervenire per almeno mettere in sicurezza le strade ripulendone i bordi, laddove spesso i piromani gettano le esche incendiarie.

Così oggi si contano comunità isolate con infrastrutture Enel e telefoniche distrutte dal fuoco in zona Campo Italia, per intenderci vicino all’ex sanatorio, l’attuale sede della Cooperativa FARO. Per non parlare degli animali selvatici morti bruciati. Da sottolineare anche che nella stessa zona in cui oggi è avvenuto quanto descritto sussistono le antenne di servizi sensibili e d’emergenza radio.

Scerbare e mettere in sicurezza il territorio e farlo per tempo avrebbe di certo ridotto i danni che si contano in questi giorni. Ed era compito di tutti coloro che governano farlo. Nessuno escluso.