
COVID – Sicilia ed i “contagi fantasma”. Il rischio dei test fai da te fatti “in silenzio”
PALERMO, 14 AGO – “Questa storia che si possono comprare i test rapidi nei supermercati, temo ci stia riempiendo di positivi che non lo dicono. E magari escono perché “tanto sono asintomatico“. E magari però infettano altri, che però possono a loro volta comprare il test rapido al supermercato, farselo a casa, di nascosto, e scoprire di essere positivi, ma non lo dicono altrimenti non possono lavorare, e magari escono per comprare il pane (tanto ho la mascherina) e infettano qualcuno che comprerà il tampone rapido al supermercato … (continuiamo così)“, è quanto scrive e denuncia in un post sulla sua pagina social Angelo Aliquò direttore generale dell’ASP di Ragusa.
Accade in tutta la Sicilia, prima per contagi in Italia, secondo quanto affermato dal manager. Così l’unica soluzione sarebbe quella di vietare la vendita di questi kit nei supermercati. In farmacia se ne dovrebbe invece limitare la vendita solo mediante l’uso all’interno delle farmacie e con la presenza di medici che possano verificare il risultato. Un po’ come si fa con il controllo dell’andamento giornaliero del battito cardiaco o con la curva di carico glicemico, servizio anche questo fornito dalle farmacie ma sotto stretto controllo medico.
Cosa accade se non si rimedia? “Aumentano i casi gravi in ospedale, si abbassa l’età dei ricoverati, si riaprono i reparti Covid e si sposta di nuovo parte del personale sanitario alla cura delle persone infettate (quasi tutte non vaccinate) togliendo risorse umane a chi ha altre patologie” asserisce Aliquò.