SCatenox – L’onorevole Navarra querela De Luca.
MESSINA, 23 LUG – Se guerra era già e senza esclusione di colpi tra il sindaco di Messina, Cateno De Luca, in odore di campagna elettorale, adesso siamo già oltre “grazie” alle ultime dichiarazioni e l’ultimo post pubblicato dal primo cittadino della città dello Stretto. Cateno SCatenox non ha nascosto, infatti, il proprio disappunto per l’ultima dichiarazione dell’onorevole Pietro Navarra sui fondi in arrivo per il risanamento e su chi ne ha il merito ( non De Luca, secondo Navarra). È così che De Luca definisce Navarra “principe di Corleone” : un’associazione imperdonabile e politicamente scorretta alla quale Navarra non poteva che reagire. E chiede i danni al Sindaco. Ecco la replica di Pietro Navarra all’invettiva di De Luca:
“Ieri ho semplicemente detto la verità su De Luca e la sua amministrazione, buona soltanto ad aumentare le tasse ai cittadini e a prenderli spudoratamente in giro con promesse in larga parte clamorosamente disattese.
Era il 21 maggio del 2018 quando in piena campagna elettorale per le elezioni comunali della città l’On. De Luca chiedeva ai cittadini di votarlo dicendo che “L’Agenzia per il Risanamento potrà contare su una dotazione iniziale di 80 milioni di euro”.
Il 7 agosto 2018, eletto Sindaco, De Luca assumeva il solenne impegno che entro la fine dello stesso anno sarebbero state sgomberate e poi demolite tutte le strutture abitative che insistono nei sette ambiti di risanamento.
Il successivo 10 settembre 2018 De Luca continuava a prendere in giro i cittadini messinesi dicendo che “Il piano delle risorse finanziarie è un profilo che non mi preoccupa perché le risorse ci sono, le abbiamo individuate in circa 230 milioni di euro complessivi e abbiamo colto la volontà politica per sbloccarle”.
Rimanendo sempre sul tema, il 10 ottobre del 2019, immemore di quanto promesso e mai mantenuto, De Luca dichiarava che “grazie al governo Musumeci si chiuderà la stagione delle baracche”.
Nella stessa occasione, De Luca continuava a prendere in giro i cittadini messinesi, nel tentativo di recuperare il fallimento del primo anno di mandato, affermando che entro il 31 dicembre di quello stesso anno, ben sette zone della città dove insistono le baracche sarebbero state evacuate, le strutture abitative presenti in quelle aree sarebbero state demolite e sarebbero stati assegnati gli alloggi ai cittadini.
Ad oggi purtroppo, tutti gli impegni e le promesse sono state ampiamente disattese: le scadenze temporali, più volte rimandate, per lo sbaraccamento e la demolizione annunciate ai quattro venti non sono state neanche sfiorate dall’amministrazione comunale e dei fondi che la Regione avrebbe dovuto riconoscere alla Città di Messina non si è visto neanche un centesimo.
Se oggi ci sono le risorse, ben 250 milioni di euro, è grazie al governo nazionale e all’impegno dei deputati espressione del territorio della città di Messina. Per fortuna, inoltre, la gestione del risanamento delle aree degradate della città è nelle mani del Prefetto. PUNTO
Difronte a questa sacrosanta e incontrovertibile verità De Luca, senza argomenti, reagisce facendo ciò che sa fare meglio, da persona piena di livore e votata all’ignoranza e alla maleducazione gratuita: insultare senza argomenti, emettendo urla zotiche e selvagge.
Non sono il mio genere e non scendo a suo livello.
Ciò che, però, ho senza esitazioni già fatto, per difendere la mia immagine e onorabilità, è dare incarico al mio legale per promuovere un’azione civile di risarcimento danni per diffamazione.
Se, come sono fiducioso, la citazione dovesse andare a buon fine, le somme che riceverò come risarcimento saranno destinate a una o più borse di studio per giovani messinesi iscritti all’università e residenti in una delle sette zone d’ambito di risanamento”.