REGGIO CALABRIA, 23 LUG – Una “vera e propria associazione criminale” al cui vertice c’erano alcuni agenti della polizia locale di Reggio Calabria. Due di loro, Mauro Anselmi e Giuseppe Costantino, sono stati arrestati e posti ai domiciliari nella notte del 20 luglio scorso dalla Guardia di Finanza.
Altri sette, invece, sono stati sospesi dall’esercizio del pubblico ufficio per 12 mesi. Si tratta degli agenti Domenica Fulco, Vincenzo Cassalia, Concetta Sorbilli, Maria Cinanni, Umberto Fabio Falcone, Giacomo Mauro e Paolo Cilione.
Lo ha deciso il gip Vincenza Bellini che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare su richiesta del procuratore Giovanni Bombardieri, dell’aggiunto Gerardo Dominijanni e del pm Alessia Giorgianni. Il Gip, inoltre, ha disposto il sequestro preventivo della “3 Esse Car”, la depositeria giudiziaria autorizzata, iscritta all’Albo Prefettizio.
Concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità, falso ideologico e violenza privata. Sono questi i reati contestati dalla Procura agli indagati finiti al centro dell’inchiesta delle fiamme gialle che ha praticamente decimato il comando di polizia municipale. L’indagine era partita da una denuncia dello scorso settembre presentata da un extracomunitario venditore ambulante, residente da 30 anni in Italia, vittima di un’ingiustificata appropriazione della merce esposta da parte dei vigili Anselmi e Costantino. I due agenti, in borghese e abusando della loro qualità, gli hanno preso la merce per un valore di circa 800 euro nonostante l’uomo avesse esibito la licenza. Il tutto senza qualificarsi e senza redigere alcun verbale di sequestro o sanzione amministrativa.