L’assessore regionale Razza non concede la Comunità Terapeutica per minori alla città di Messina. L’amarezza del Garante Costantino
“Motivazioni tecnico economiche e giuridiche afferenti al piano di riequilibrio del Governo, la legge Balduzzi…” queste le motivazioni in “burocratese” che avrebbero indotto l’appena reinsediato assessore regionale alla Salute, avvocato Ruggero Razza, a negare la costituzione della Comunità Terapeutica per minori con disagio psichico a Messina. Una decisione che lascia quanto meno perplesso chi, forse per una delle poche volte nella vita della città di Messina, era riuscito a trovarsi sul medesimo fronte e concorde nella costituzione di una struttura che eviterebbe a tante famiglie di andare a curare i propri figli fuori città.
La richiesta, infatti, elaborata dal Garante dell’infanzia del Comune di Messina, Fabio Costantino, era ampiamente supportata dala presidenza del Consiglio Comunale, dalla VII Commissione del Comune presieduta dal professor Placido Bramanti, voce autorevole in merito a queste tematiche, nonchè dal Centro di Giustizia Minorile e dallo stesso presidente del Tribunale per i minorenni. Eppure la risposta è stata un “NO”, secco e senza appello o alternative. Un “NO” che non fa crescere e che non giova. Anzi che risolve e non aggrava problemi finanziari regionali, ma che complica quelli delle famiglie che hanno eletto chi gestice la cosa pubblica. Punto questo, da non dimenticare, come il “NO” senza appello di Razza.
Tangibile e senza appello anch’essa l’amarezza composta del Garante Costantino: ” Messina non avrà una Comunità Terapeutica Assistita (CTA) per minori con disagio psichico…. sono molto dispiaciuto. Ringrazio la Presidente della Commissione Sanità’ della Regione Sicilia e la Deputazione Messinese per la sensibilità e l’umanità dimostrata durante l’audizione.