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Aggressione Urbanistica- Nota Musolino. La sfacciataggine di una lettera non firmata che invoca vergogna per gli altri. Tranne che per sé stesso.

- 12/06/2021
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Aggressione Urbanistica- Nota Musolino. La sfacciataggine di una lettera non firmata che invoca vergogna per gli altri. Tranne che per sé stesso.

 

12 giugno

Non possiamo che essere d’accordo con quanto l’assessore Dafne Musolino scrive nella sua lunga nota in risposta alla pubblicazione, su alcuni giornali on line, di una lettera di ben quattro pagine da parte dell’autore dell’aggressione al funzionario dell’Urbanistica del Comune di Messina. La violenza non è mai giustificabile, anche di fronte a riferiti e da verificare vessazioni burocratiche. In questi casi, di mala burocrazia, è previsto il ricorso alla denuncia, ma mai alla violenza. E nessuna lettera può “spiegare” una testata in faccia ad un lavoratore e un naso rotto. Nessuno scritto, peraltro non firmato. Nessun documento che ha anche l’ardire di concludersi con “Vergogna per tutti”. Si vergogni lei piuttosto!

Così la nota dell’assessore alle Politiche del Mare e ai Beni Demaniali Marittimi e Fluviali Dafne Musolino.

“In questa città talvolta accadono cose incredibili alle quali difficilmente si può fornire una spiegazione che non cozzi irrimediabilmente con la ragione e con il rispetto delle leggi.
E sempre in questa città, ad esempio, può accadere, è accaduto, che un cosiddetto imprenditore che mal tollera che gli uffici non accordino un immediato provvedimento favorevole alle sue istanze, decida di aggredire brutalmente un funzionario comunale mentre è in servizio, causandogli ferite con una prognosi di oltre i 30 giorni. E può accadere anche che, di fronte a simili gesti di inaccettabile violenza, ci sia chi dichiari che la colpa è del Sindaco De Luca che si batte contro il lassismo di certi rami della pubblica amministrazione, invece di esecrare la violenza brutale di cui questo imprenditore si è reso responsabile. Ma ancora, può accadere addirittura che lo stesso imprenditore, due giorni dopo l’aggressione, trasmetta una dichiarazione di quattro pagine alla stampa e che qualche testata on-line diffonda questa nota in versione integrale ma celando ai lettori l’identità del suo autore.

Chiariamo subito che le testate on-line che hanno inteso pubblicare la detta nota, dell’imprenditore senza pubblicare il nome del suo autore, si assumeranno la titolarità degli scritti e la responsabilità di quanto dichiarato, sia nelle sedi civili e penali che in sede disciplinare, alla quale ci rivolgeremo per la violazione degli elementari principi di deontologia professionale, primo fra tutti il dovere di verità e di correttezza dell’informazione. Pubblicare una nota stampa senza consentire di conoscere chi ne sia l’autore al quale chiedere conto delle dichiarazioni rese è grave sia dal punto di vista deontologico, che dal punto di vista della responsabilità di quanto viene diffuso.
I fatti narrati nella nota diffusa stamattina lascerebbero intendere che vi sia stata una volontà da parte degli uffici dell’Amministrazione di denegare un provvedimento legittimo, dilatando i tempi dell’esame della pratica con richieste di integrazioni documentali che sarebbero ingiustificate o peggio frutto della volontà di recare danno al richiedente. In sostanza si vuole sostenere il funzionario aggredito aveva ragioni di natura personale per rifiutare il provvedimento richiesto (un permesso di costruire) e che l’aggressione sarebbe stata originata da tali immotivati rifiuti.

Nell’esprimere e confermare la stima nei confronti del dipendente aggredito che si è sempre distinto per la correttezza del suo operato e per la disponibilità nei confronti dell’utenza, lasciamo che sia lui stesso – evidenzia l’Assessore – a rispondere alle dichiarazioni gravemente diffamatorie contenute nella nota stampa, che condanniamo senza riserve. L’esame degli atti del fascicolo però consente di mettere in evidenza una serie di circostanze che non possono essere trascurate e che difatti gli Uffici stavano verificando. Va chiarito innanzitutto che l’imprenditore aveva avanzato richiesta, nel mese di febbraio 2021, di rilascio di un permesso di costruire e l’Ufficio Urbanistica stava istruendo la pratica ma in tale attività di verifica emergevano una serie di fatti che richiedevano un approfondimento.
Innanzitutto va spiegato che la concessione rilasciata dal Demanio nell’anno 2020 (ma richiesta nel 2017) è di carattere stagionale (cioè con validità dall’1 aprile al 31 ottobre) e che la stessa è stata rilasciata su un’area che risulta in contrasto con il PUDM approvato con la delibera di G.M. n. 710 del 4.11.2019 e anche con la versione del PUDM rielaborato a seguito delle osservazioni formulate dallo stesso Demanio e che ha avuto parere favorevole della STA con nota prot. n. 11456 del 25.02.2021.
Dunque si tratta di una concessione demaniale che non risulta nelle cartografie del PUDM.

Come se non bastasse, nell’istanza di concessione demaniale il tecnico dichiarava che l’area oggetto di concessione non era sottoposta ad alcun vincolo, neppure idrogeologico, e invece la detta area risulta sottoposta a vincolo P.A.I. P4, cioè è classificata come area a pericolosità molto elevata.
Infine, ma non meno importante, è balzato agli occhi dell’ufficio un ulteriore fatto: come mai l’imprenditore chiedeva un permesso di costruire per una concessione demaniale per la quale tale tipo di permesso non può essere rilasciato? Di fronte a questi rilievi l’ufficio ha attivato i suoi controlli, doverosi ed indefettibili e con l’ultima nota dell’8 giugno 2021 (il giorno prima dell’aggressione quindi) ha chiesto al Demanio di chiarire se, ai fini del rilascio della concessione, era stata fatta la previa verifica di compatibilità dal punto di vista idrogeologico. Risulta dunque evidente che non vi è stata alcuna volontà dilatoria e tanto meno un tentativo di ritorsione o di esasperazione delle istanze del cittadino. Al contrario, è evidente che l’ufficio ha attivato quei controlli necessari ad evitare che sul litorale marittimo continuino a perpetrarsi scempi e abusi, come quelli che per anni sono stati praticati o per la connivente volontà degli uffici che avrebbero dovuto controllare e non l’hanno fatto, o con l’indifferenza di coloro che hanno assistito per decenni alla costruzione di manufatti sul Demanio marittimo consegnandoci adesso un litorale sfigurato da edificazioni selvagge, spesso a ridosso della linea di costa, prive di scarichi fognari immettendo i liquami in mare o disperdendoli nel suolo, che inquinano e deturpano l’ambiente e la bellezza naturale dei luoghi.

Quanto poi alle accuse nei confronti del Sindaco, si respingono tutte al mittente: fin dall’insediamento la Giunta De Luca si è distinta per una costante ed efficace campagna di controlli delle attività balneari che sono state sottoposte tutte, ogni anno, a controlli dal punto di vista della regolarità e conformità della concessione, delle licenze commerciali, del rispetto della normativa sanitaria e di igiene dei luoghi e del corretto conferimento dei rifiuti. I controlli hanno consentito di fare cessare attività che erano praticate in assenza di titolo (ricordate il famoso lido di Marmora posto sotto sequestro?) e di regolare le attività balneari che vengono quasi sempre associate ad attività di altro tipo (ristorazione, intrattenimento danzante, etc.) dalle quali i concessionari hanno diritto a trarre beneficio economico a condizione che siano rispettate tutte le leggi. Infine, solo per completezza, chiariamo che a questo imprenditore non è stato negato l’accesso agli atti, anzi l’Assessore Salvatore Mondello ha immediatamente indirizzato l’istanza all’ufficio competente affinché venisse dato riscontro.

Allo stesso modo, a questo imprenditore non è mai stata negata la risposta, anche se informale, sullo stato della pratica, fornendo un chiarimento sull’attività che veniva svolta ma senza mai entrare nel merito dei controlli eseguiti perché di competenza esclusiva degli uffici. I cittadini meritano rispose e meritano che le risposte vengano fornite tempestivamente, ma ciò non consente a nessuno – conclude la nota – di pretendere il rilascio di un provvedimento se quel provvedimento non è assistito da tutti i necessari controlli e dalle opportune verifiche a tutela dell’interesse pubblico e di quello di tutta la comunità alla tutela ambientale e paesaggistica”.