Ex Ilva: arrestato l’avvocato Amara
9 giugno
L’avvocato Pietro Amara è stato arrestato dalla Guardia di Finanza nell’ambito di un’inchiesta sull’ex Ilva coordinata dalla Procura della Repubblica di Potenza e nella quale è coinvolto anche l’ex procuratore di Taranto, Carlo Maria Capristo. Amara è al centro pure dell’inchiesta della Procura di Milano sul cosiddetto “falso complotto Eni”: ai magistrati lombardi l’avvocato siciliano rilasciò dichiarazioni sulla presunta loggia Ungheria.
L’avvocato Pietro Amara, arrestato nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Potenza sull’ex Ilva, è stato “soggetto attivo della corruzione in atti giudiziari sia a Trani che a Taranto”.
Carlo Maria Capristo (a cui è stato notificato la misura dell’obbligo di dimora a Bari) è accusato, quando era Procuratore a Trani, di aver accreditato presso l’Eni Amara (con cui era stato messo in relazione dal poliziotto Filippo Paradiso, oggi arrestato) come “legale intraneo agli ambienti giudiziari tranesi in grado di interloquire direttamente con i vertici della Procura”
Sono quattro le persone arrestate, due in carcere e due ai domiciliari, dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Potenza, competente sui magistrati del distretto di Taranto e Brindisi. In carcere sono finiti l’avvocato Pietro Amara e il poliziotto Filippo Paradiso. Ai domiciliari l’avvocato di Trani Giacomo Ragno e Nicola Nicoletti, che è stato consulente dei commissari dell’ex Ilva dal 2015 al 2018. L’obbligo di dimora è stato invece disposto per Carlo Maria Capristo, che è in pensione da alcuni mesi.
ANSA