Crocè, CSA, “Soddisfazione per sentenza contro Cooperativa ISVIL a favore di lavoratrice ASU. Solo la punta di un iceberg”
9 giugno – Il Giudice di Pace di Messina, dottor Antonio La Monica ha dato ragione ad una lavoratrice ASU condannata ingiustamente, con decreto ingiuntivo, al pagamento di quote associative non dovute in favore della cooperativa ISVIL, di Leonardo Li Mura. La donna era stata anche condannata al pagamento delle spese processuali.
Lo comunicano Clara Crocè e Pietro Fotia segretario generale FIADEL e CSA, che in un nota sottolinea tutta la propria soddisfazione. “Si tratta di un atto di giustizia compiuta dal Giudice di Pace di Messina ed è il riconoscimento della scorrettezza di una prassi, quella della cooperativa ISVIL, di utilizzare gli ASU che da tempo ne ha leso e lede la dignità di questi lavoratori” ha detto Crocè. “La lavoratrice ASU in questione ha ricorso al Giudice di Pace contro l’ingiusto precedente provvedimento che le imponeva il pagamento di quote associative non dovute grazie ai legali del CSA , avvocati Fabrizio Donato Ponzù e Massimiliano Panarello. I nostri legali hanno eccepito l’incompetenza del Giudice di Pace che aveva disposto il decreto ingiuntivo in danno della lavoratrice ottenendo così la nullità del decreto ingiuntivo e l’infondatezza della pretesa da parte della cooperativa ISVIL“.
Ma l’attuale decisione non è che un primo riconoscimento di un sistema contro il quale CSA SICILIA si batte da tempo: ” E’ un primo successo, dichiara Clara Crocè del Dipartimento regionale CSA ASU Sicilia, è una nostra battaglia che in solitudine stiamo percorrendo per la difesa della dignità dei lavoratori ASU, che venivano utilizzati dagli Enti pubblici tramite convenzioni con le cooperative. Contro casi come questo in cui il Presidente di una cooperativa, la ISVIL in questo caso, richiede coattivamente il versamento di somme per ‘ipotetici debiti’ accumulati dai lavoratori ASU, transitati dalla cooperativa presso gli Enti utilizzatori. Quote associative mensili che oscillano tra i 10/ 20 euro. Somme non dovute in quanto l’assegno di utilizzo di quasi 600 euro è a carico della Regione Sicilia . Numerosi soci, infatti, affermano di non essere mai stati convocati per l’approvazione dei bilanci della cooperativa . Altri sostengono di non avere partecipato a nessuna assemblea dei soci. Inoltre i versamenti per INAIL e RCT venivano effettuati dagli enti utilizzatori . Oggi siamo soddisfatti e continueremo nella nostra battaglia per la stabilizzazione di questi lavoratori che per oltre 20 vengono utilizzati in nero dalla PA” .