Una via in memoria di Norma Cossetto, vittima delle foibe. La proposta di Libero Gioveni
8 giugno
Norma Cossetto, studentessa universitaria istriana, fu torturata, violentata e gettata in una foiba. Uccisa dai partigiani di Josip Broz, meglio conosciuto come Maresciallo Tito, nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943 è spesso ricordata come simbolo della violenza di quei giorni di fine guerra. Le foibe sono voragini rocciose a forma di imbuto rovesciato, create dall’erosione di corsi d’acqua, tipiche della zona carsica.
La sua storia è emblematica dei drammi e delle sofferenze delle donne dell’Istria e della Venezia Giulia negli anni dal 1943 al 1945. Colpevoli spesso di essere mogli, madri, sorelle o figlie di persone ritenute condannabili dal regime, molte donne in quegli anni vennero catturate al posto dei loro congiunti, usate come ostaggi o per scontare vendette personali. A Norma Cossetto, Libero Gioveni, consigliere comunale di Messina in Fratelli d’Italia, propone, con una mozione, di intitolare uno slargo, una via, una piazza nella città dello Stretto.