FILCAMS-CGIL e UILTUCS MESSINA CHIEDONO UN INCONTRO ALLA PREFETTURA PER LA VERTENZA GICAP. “È UNA EMERGENZA PUBBLICA. URGONO RISPOSTE IMMEDIATE”. SINDACATI E LAVORATORI IN AGITAZIONE
05 giugno – I sindacati e i lavoratori restano in agitazione per la mancanza di risposte sulla vertenza GiCap. La Filcams CGIL e la Uiltucs chiedono un incontro alla Prefettura di Messina perché intervenga sulla vertenza. “Parliamo di una emergenza pubblica” dichiarano Giselda Campolo, la Segretaria Generale della Filcams CGIL di Messina, e Francesco Rubino, Segretario Generale della Uiltucs di Messina “oltre 400 famiglie non sanno quale sarà la loro sorte dal prossimo 18 giugno. La GiCap, ha mandato la disdetta del contratto di affitto alla Like Sicilia, attuale conduttore della rete di vendita, per quella data. Mancano due settimane e ancora non abbiamo alcuna garanzia su quale sarà il percorso che si seguirà dal 18 giugno. I lavoratori non hanno garanzie, non possono progettare il loro futuro, non sanno se i punti vendita saranno aperti, chiusi, quale sarà la società che continuerà a condurre i punti venduta. Si devono garantire le migliori condizioni ai lavoratori, si deve consentire a oltre 400 famiglie di avere quelle necessaria serenità occupazionale che rende il lavoro dignitoso. Riconosciamo che servono dei tempi tecnici ma è necessaria anche la continuità della rete vendita dopo il 18 giugno prossimo. Chiediamo tutela del reddito, chiediamo tutela dei livelli occupazionali, chiediamo che si garantisca la continuità e la stabilità lavorativa. Chiediamo l’incontro alla Prefettura ” continuano la Campolo e Rubino” perché è una emergenza collettiva rispetto ai temi dell’ordine pubblico e dell’economia cittadina, una vertenza con carattere di emergenzialità che interessa tutta la collettività. Parliamo di famiglie che creano reddito nel tessuto economico della provincia ma soprattutto parliamo di lavoratori che hanno fatto un percorso di riacquisizione dei diritti fondamentali del lavoro in un settore in cui non sempre questi sono rispettati. Chiediamo risposte, e resteremo a fianco dei lavoratori nelle rivendicazioni del loro diritto all’informazione e alla tutela reddituale, occupazionale e della dignità del lavoro”.