Mercenario messinese: perquisita l’abitazione del professore Macris. Accusa di terrorismo
7 maggio
L’abitazione dello stimato e conosciuto professore Daniele Macris, 55 anni, messinese, è stata perquisita ieri. L’azione della Polizia sarebbe da contestualizzare nell’ambito delle indagini sulla vicenda che ieri ha portato al mandato di arresto del 28 messinese Giuseppe Russo perché sospettato di essere stato un mercenario al soldo delle truppe filorussie in Ucraina. Il reato ipotizzato per il docente messinese è di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale. Portati via dall’abitazione di Macris tre computer e tre smartphone. I legali del docente, Daniele Pagano e Cettina Crupi fanno sapere, come si legge, sul quotidiano locale on line che il docente “respinge ogni addebito in relazione ai fatti contestati e si riserva di chiarire la sua posizione in tempi brevi con la magistratura”. “Il nostro assistito – aggiungono – avrà modo di chiarire che si occupa da tempo di associazioni di aiuto umanitario e con finalità puramente culturali che lo legano a diverse università internazionali comprese quelle ucraine e russe”.
l Ros stanno ora indagando sulla struttura organizzata attiva nell’area tra l’Italia e l’Ucraina, che recluta e finanzia mercenari destinati ad integrare le fila delle milizie separatiste filorusse nella regione del Donbass. L’arresto è avvenuto all’estero, dove il giovane si sarebbe trasferito dal 2016 (non dal 2014 – ndr) per svolgere l’attività di ‘combattente illegittimo’. Le ricerche si sono svolte a Messina e Lodi, ultime città dove risiedeva la famiglia del ricercato.
Il giovane arrestato condivideva sui social le proprie attività militari con amici e congiunti, alcuni dei quali gli chiedevano consigli e indicazioni per intraprendere la stessa attività. La vicenda conferma, secondo gli investigatori, l’esistenza e l’operatività di una struttura organizzata attiva nell’area Italia – Ucraina, che recluta finanzia mercenari destinati ad integrare le fila delle milizie separatiste filorusse nella regione del Donbass, già emersa da un’indagine simile condotta dal Ros nel 2018. Sono ora in corso perquisizioni per definire il ruolo di eventuali facilitatori che avrebbero agevolato e sostenuto, anche finanziariamente, le attività dei mercenari nel Donbass.
Aggiornato oggi 7 maggio alle 10.59 con particolari riferiti a Giuseppe Russo
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