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Ciambelle o biglietti per lo stadio a chi si vaccina: il mondo si ingegna per combattere la paura

- 07/05/2021
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Ciambelle o biglietti per lo stadio a chi si vaccina: il mondo si ingegna per combattere la paura

 

7 maggio – Fonte AGI

Sono sempre più i Paesi nel mondo che, per invogliare gli scettici e combattere la paura a vacinarsi, hanno messo in campo vere e proprie attività promozionali. Si va dalle ciambelle gratis fino ai biglietti per lo stadio. Incentivi di ogni genere pur di indurre chi ancora non l’ha fatto a farsi inoculare la propria dose di vaccino. Dagli Stati Uniti all’Asia passando per l’Europa, i governi si stanno ingegnando con ogni mezzo per conquistarsi il consenso, soprattutto di quanti si oppongono alla vaccinazione o semplicemente per accelerare le campagne vaccinali.

I doni sono anche insoliti, ma in Indonesia, invece, le autorità sono convinte che le sanzioni sono più efficaci, pertanto i cittadini che rifiutano il vaccino saranno multati e il loro ‘credito’ di spese sanitarie nelle strutture pubbliche sarà ridotto. Ecco che cosa succede nei Paesi che hanno scelto la formula del vaccino premio:

Cina: uova a chi si vaccina

E’ stato il primo Paese al mondo colpito dal Covid, ormai più di 14 mesi fa, eppure finora i cinesi, reduci di un lockdown molto restrittivo nel 2020, non sembrano avere grande fretta di vaccinarsi e al momento Pechino non ha immesso alcun obbligo.

Così alcune amministrazioni locali stanno proponendo alcuni premi, ad esempio alla periferia di Pechino due scatole di uova vengono regalate agli ultra sessantenni dopo la seconda dose, mentre nella zona commerciale nei pressi di Piazza Tienanmen i vaccinati ricevono un buono per un gelato gratuito.

In altri quartieri della capitale in palio ci sono buoni acquisto per fare shopping, in particolare dai macellai; e in altre regioni del gigante asiatico, dopo la vaccinazione vengono offerti farina, tessuti, ali di pollo, premi in denaro o ingressi gratuiti ai parchi.  

Emirati Arabi Uniti: sconto nei ristoranti

Nella città di Dubai, alcuni ristoranti applicano uno sconto del 10% a chi ha già ricevuto la prima dose e del 20% dopo la seconda.  

Giappone: ravioli ai vaccinati

La ripresa dei contagi registrata nell’ultimo periodo sta mettendo il Giappone sotto pressione, a soli due mesi e mezzo dalle Olimpiadi Tokyo 2020 che rischiano nuovamente la cancellazione. Il ministro incaricato della campagna vaccinale, Taro Kono, ha proposto di offrire dei Gyoza, gli amati ravioli tipici a base di carne, a chi si farà vaccinare, ma al momento la sua idea non ha riscontrato grande successo.

India: forcine d’oro in regalo

Nel Paese travolto dalla nuova ondata attribuita alla variante indiana del Covid, la campagna vaccinale procede a rilento, anche se il Paese è il massimo produttore di vaccini al mondo.

A Rajkot, città del Gujurat, gli orafi si sono uniti per produrre forcine d’oro da regalare alle donne che si fanno vaccinare mentre agli uomini viene offerto un frullatore a immersione.

In altre regioni vengono invece distribuiti snack, cancelleria, dolci, piatti di pollo, il tipico biryani – riso cotto con le spezie, in versione vegetariana oppure con carne, pesce, ecc – e ancora sconti su riparazioni auto. Il comune di Delhi Nord ha optato per un ulteriore sconto fiscale del 5%.

Israele: green pass per musei, hotel e centri sportivi

Considerato un modello di efficienza in materia di vaccinazioni, nello Stato ebraico già da febbraio sono stati introdotti incentivi: coloro che hanno ricevuto entrambe le dosi possono visitare centri sportivi, teatri, musei e hotel presentando un certificato di vaccinazione all’ingresso, il cosiddetto ”green pass”.

Nel comune di Tel Aviv, il premio per i residenti già vaccinati è stato invece un concerto all’aperto e la riapertura del settore culturale. Agli israeliani vaccinati è stata anche offerta una lattina di Coca-Cola, birra alcolica o analcolica, una pagnotta di challah, pizza, pasticcini o cholent, uno spezzatino di carne tradizionalmente consumato di sabato.  

Messico: balli di gruppo per i vaccinati

A Città del Messico, il premio non è stato un bene materiale o sconti ma un’esperienza collettiva: la possibilità di ballare tutti insieme mentre una banda suonava musica, ovviamente gratuitamente.  

Russia: un bel cono gelato

La Federazione  dà la possibilità ad ogni cittadino straniero residente o in vacanza nel Paese di essere vaccinato con il russo Sputnik, e in cambio, oltre ad un certificato timbrato viene offerto un bel cono di gelato.  

Serbia: denaro in cambio

Il presidente Vucic ha optato per la formula soldi a chi si fa vaccinare, in quello che potrebbe diventare il primo modello al mondo ‘Denaro in cambio di vaccini‘.

Dopo aver offerto il vaccino gratuito agli stranieri, per rilanciare la vaccinazione dei cittadini serbi, attualmente in fase di stallo, le autorità hanno promesso 3 mila dinari (25 euro) a chi si farà vaccinare entro il 31 maggio, un modo per “premiare le persone che hanno mostrato responsabilità”.

Pugno duro invece nei confronti dei pubblici dipendenti che non si sono vaccinati: se contraggono il virus, non avranno ferie pagate. Due misure che fanno molto discutere.  

Stati Uniti : birra, popcorn, gadget …

La campagna di immunizzazione procede spedita, ma i riluttanti negli Usa sono ancora tanti: secondo recenti sondaggi, almeno il 30% dei repubblicani non vuole immunizzarsi, ma c’è anche un 11% di democratici. Così per incentivarli e raggiungere quanto prima l’immunità di gregge spuntano premi e ricompense molto varie e in alcuni casi davvero insolite.

Ad ingegnarsi per far vaccinare il più grande numero di americani sono le autorità degli Stati e di diversi città, oltre ad aziende e grandi firme. Tutte le idee sono buone pur di arrivare all’immunità del 70% delle popolazione, fortemente voluta dal presidente Joe Biden per poter festeggiare tutti insieme la festa nazionale del 4 luglio.

Tra i premi più ricorrenti ci sono birra, popcorn, videogiochi, gadget di ogni tipo, ciambelle, sconti per andare al ristorante e persino una busta di marijuana oltre a ricompense in denaro sotto forma di buoni, con autorità federali, statali e locali che hanno firmato accordi di partenariato con farmacie, ristoranti, supermercati e club sportivi.

Nel New Jersey, il governatore Phil Murphy ha lanciato la formula “Shot and a Beer”, ovvero vaccino e birra gratis, per i residenti di più di 21 anni.

A Washington, la sindaca Muriel Bowser ha deciso anche lei di offrire una birra a chi si farà vaccinare. Nel Conneticut, una campagna simile è stata avviata dal governatore Ned Lamont, che prevede una bevanda gratuita a scelta dopo l’inoculazione del vaccino.

A New York il governatore Andrew Cuomo incentiva la vaccinazione con un biglietto gratuito ad una partita delle due popolari squadre di baseball, i New York Yankees e i New York Mets.

Nella Virginia Occidentale, il governatore Jim Justice ha optato per buoni di risparmio di 100 dollari per incentivare la vaccinazione dei 16-35 anni, la fascia più difficile da convincere. Nel Maryland, i dipendenti pubblici che accetteranno di farsi vaccinare riceveranno un bonus di 100 dollari.

“Pot for shot” è l’offerta di alcuni dispensari medici, anche nella capitale, che regalano cannabis a chi si fa vaccinare. La catena Kryspy Kreme ha invece messo in palio la tradizionale ciambella americana (doughnut) per i clienti che mostrano la loro carta vaccinale. I Chagrin Cinemas a Cleveland puntano sui popcorn gratis, mentre alcuni ristoranti offrono il dolce o sconti sul menù fino al 50%.

In California c’è la possibilità di noleggiare senza costi l’equipaggiamento per sport acquatici. Infine sono tante le aziende, grandi e piccole, che hanno scelto premi in denaro. Tra loro c’è la catena di prodotti alimentari Red Rooster, che offre ai dipendenti un bonus di 250 dollari e due giorni di ferie pagate.

Colossi come AT&T, Instacart, Target, Trader Joe’s, Chobani, Petco, Darden Restaurants, McDonald’s e Dollar General offrono soldi extra ai dipendenti che si immunizzano. 

Ed in Italia? A giudicare dal proliferare degli open weekend e dall’alto numero di dosi Astrazeneca rimaste nei magazzini è molto probabile che presto parta anche nel nostro Paese una campagna promozionale per chi si sottoponga al vaccino.