Covid – In Sicilia aumento dei casi: 789 nuovi positivi. Messina con +63 di cui solo 4 in città
18 marzo 2021
Sono 789 i nuovi positivi al Covid19 in Sicilia su 26.163 tamponi processati, con una incidenza di positivi di quasi il 3%, in salita da due giorni consecutivi. La regione resta undicesima per i dati sui contagio in base al bollettino odierno nonostante l’aumento dei nuovi casi. Le vittime sono state 14 nelle ultime 24 ore e portano il totale a 4.397. Il numero degli attuali positivi è di 15.461, con un aumento di 496 casi rispetto a ieri. I guariti sono 279.
Messina chiude la giornata con un +63 riferiti per la stragrande parte alla provincia, visto che in città i casi sono solo 4. Nessuna vittima a Messina e provincia.
Negli ospedali siciliani i ricoverati sono 848, due in meno rispetto a ieri, quelli nelle terapie intensive sono 117, uno in più rispetto alle 24 ore precedenti. La distribuzione nelle province vede Palermo con 225 casi, Catania 202, Agrigento 75, Siracusa 50, Enna 28, Ragusa 43, Caltanissetta 45, Messina 63, Trapani 58. Un dato che ribadisce l’analisi della Fondazione Gimbe di Bologna che in Sicilia, dal 10 al 16 marzo, ha rilevato come sia in peggioramento l’indicatore relativo ai “Casi attualmente positivi per 100.000 abitanti” (303) e si registri un aumento dei nuovi casi (+3,9%) rispetto alla settimana precedente. Sotto soglia di saturazione i posti letto in area medica 19% (media Paese 40%) e terapia intensiva al 14% (36%) occupati da pazienti Covid-19. La percentuale di popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 3,31% (media Italia 3,6%) e la percentuale di over 80 che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 7,3% (10,6%). Su questo fronte ieri a Palermo ieri sono state inoculate 2.034 dosi di vaccino Pzifer agli appartenenti alla categorie “vulnerabili”. Nell’hub della Fiera del Mediterraneo sono state utilizzate tutte le dosi scongelate. Ne erano rimaste una decina, ma sono state cercate e avvisare persone in target, con prenotazioni o caratteristiche per essere ritenute fragili, disposte a recarsi sul posto entro trenta minuti per avere somministrate le dosi di dai flaconcini aperti.
Fino a tarda sera, medici e infermieri hanno così potuto vaccinare persone, utilizzando tutte le dosi a disposizione. Sul fronte inchieste sui vaccini dalla Procura di Catania si rende noto che “non constano elementi che consentano di ipotizzare che gli eventi sui quali sta indagando siano sintomatici di un pericolo nell’utilizzo di quello AstraZeneca, e neanche di alcuni suoi lotti, da parte della generalità dei soggetti nei cui confronti tale utilizzo è consentito”. Ma, sottolinea il procuratore Carmelo Zuccaro, “appare ancora importante sottolineare il ruolo fondamentale di una corretta comunicazione e informazione preventiva e propedeutica a qualsiasi forma di vaccinazione, utile a far maturare nei vaccinanti la consapevolezza dell’importanza di una scrupolosa ricostruzione della propria storia clinica”.
Lancia ‘l’allarme’ il presidente della sezione Strutture socio-sanitarie di Sicindustria segnalando che “le Rsa e le strutture socio sanitarie siciliane sono sull’orlo del baratro”.
“Siamo ormai al collasso – aggiunge – ma noi continuiamo a lavorare garantendo il massimo dell’assistenza e della professionalità ai nostri ospiti e pazienti, ma senza un supporto concreto tutto questo non sarà più possibile e molte delle nostre aziende saranno costrette a chiudere”
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