RIFIUTI ed INCENDI:
Polizia Municipale e la nuova terra dei fuochi a Messina
6 marzo 2021
Su disposizione del Sig. Sindaco On. Cateno De Luca e dell’Ass. Avv. Dafne Musolino, continua incessante l’attività del servizio di Polizia Specialistica guidato dal Commissario Giovanni Giardina, comandante vicario del corpo di Polizia Municipale, ed in particolare del Reparto Ambientale, coordinato dall’Ispettore Giacomo Visalli, finalizzato al contrasto del fenomeno dell’illecita gestione dei rifiuti nel territorio comunale ad opera di soggetti dediti a tale attività criminosa.
Ovunque, da sud a nord, vengono ogni giorno abbandonati materiali provenienti da abitazioni private, i cui proprietari risultano spesso ignari della fine che fanno i loro rifiuti, ma non per questo esenti da colpe. Stiamo assistendo ad un fenomeno in crescita, solo negli ultimi 15 giorni sono stati individuati e deferiti all’autorità giudiziaria una decina di persone tutte responsabili di aver gestito un “traffico” di rifiuti quasi sempre conclusosi con la loro combustione.
L’attività si svolge con ogni mezzo, rubato, noleggiato o di proprietà, di piccole o grandi dimensioni. Il copione è sempre lo stesso: muore l’anziano genitore, da qui la necessità di liberare l’appartamento per poterlo mettere a reddito. Allora ci si affida a chiunque sia disponibile a farlo, non importa se autorizzato o meno l’importante che costi poco. La badante conosce un amico di un amico ed il gioco è fatto, dopo un paio di giorni si presentano due soggetti a bordo di un furgone e formulano un preventivo, bene torniamo domani e liberiamo l’appartamento!…ma prendete tutto? Proprio tutto? Certo prendiamo tutto: mobili, elettrodomestici, vestiti, libri, referti medici, bollette, contratti, proprio tutto!…(una volta ci è capitato di rinvenire tra i rifiuti la documentazione medica di una donna deceduta a seguito di un tumore e tra i rifiuti vi era la parrucca, probabilmente utilizzata dalla stessa durante la terapie). E così tutto viene prelevato e trasportato altrove, spesso abbandonato nei torrenti, spesso nelle aree demaniali, considerate terra di nessuno, spesso in terreni privati; quasi sempre i rifiuti vengono bruciati per far posto ad altri o semplicemente per eliminare ogni traccia. “La combustione dei rifiuti è punita con la reclusione da 2 a 5 anni nel caso in cui il fuoco venga appiccato a rifiuti pericolosi si applica la pena della reclusione da 3 a 6 anni il responsabile è tenuto al ripristino dello stato dei luoghi, al risarcimento del danno ambientale e al pagamento, anche in via di pregresso, delle spese per la bonifica art. 256 bis D.Lgs 152/06”.
Il costo si aggira intorno alle 500,00€, a volte anche meno, ovviamente per questi soggetti “svuota cantine” (così si definiscono), non vi sono spese di gestione, non vi è un costo di smaltimento in discarica quindi qualunque prezzo va bene. Per gestire i rifiuti, ricordiamo, è necessario essere iscritti all’Albo Nazionale Gestori Ambientali occorre utilizzare un mezzo idoneo, anch’esso registrato a tale ente, e per ogni intervento bisogna compilare un formulario con l‘esatta indicazione dei materiali con relativo codice CER, data, orario, luogo di produzione e luogo di conferimento. Lo stesso formulario verrà vidimato al momento del conferimento in discarica e la 4° copia tornerà al produttore che ne testimonierà l’effettivo corretto smaltimento. Ovviamente tutto ciò ha un costo e liberare l’appartamento diventa un’operazione tutt’altro che semplice, perché ogni tipologia di rifiuto dovrà essere trattata differentemente e conferita in posti diversi. Ecco perché trovano sempre più spazio questi soggetti, ed ecco perché è frequente l’abbandono di rifiuti in centro ma anche in posti di rilevo, protetti da precisi vincoli ambientali come i colli San Rizzo o le zone collinari dei villaggi.
Ultimamente due soggetti sono stati sorpresi a bruciare rifiuti in un capannone delle FF.SS. che avevano occupato abusivamente e praticato un grosso foro sul solaio dal quale fuoriusciva il denso fumo dall’odore acre. All’interno del capannone sono stati rinvenuti rifiuti di ogni genere accatastati e pronti per essere bruciati, alcuni già bruciati in precedenza e altri in fase di combustione. Ciò avveniva in pieno centro cittadino con l’aggravante che il fumo ammorbava tutta la zona abitata “ponendo in pericolo la salute pubblica”. Sempre uno degli ultimi interventi ha permesso di individuare i responsabili di un abbandono di rifiuti in un torrente della zona sud della città da parte di un supermercato ha cambiato gestione. Tra i rifiuti gli adesivi dei nuovi cartelloni pubblicitari, etichette prezzi, indifferenziata ed espositori con tanto di neon. L’abitazione di una donna deceduta in un rogo a gennaio 2020, è stata liberata due settimane fa e i materiali contenuti nell’appartamento, in parte già combusti dall’incendio sono finiti in un terreno privato, dove venivano bruciati per essere eliminati definitivamente.
In un terreno venduto da poco ad una azienda, accertata essere abusiva anche questa, venivano bruciati i rifiuti di ogni genere prodotti dalla precedente proprietà poiché da precisi accordi contrattuali la stessa si era impegnata a liberare l’area da quanto in essa contenuto.
I rifiuti sono sono sempre costituiti da materiale di diversa natura, tutto ciò che è presente in una casa, legno rivestito da formica o vernici tossiche, plastica, piccoli elettrodomestici, materassi, bombolette contenenti gas, vetro e vasche in resina. A volte i materiali in ferro rivestiti in plastica o gomma, come i pneumatici, vengono bruciati per liberarli dal rivestimento per poi essere venduti e pagati al costi di 12 cent. al kg.
Sono tanti i cittadini indignati che segnalano sui social i ritrovamenti e sono altrettanti coloro che si fanno avanti offrendo un concreto e sostanziale aiuto, che spesso porta all’individuazione dei responsabili.
Ultimamente sono state acquistate dalla Messinaservizi Bene Comune dieci fototrappole e altre dieci sono state donate dalla Circoscrizioni. Queste, disseminate sul territorio, sono un sostanziale aiuto all’individuazione dell’illecito conferimento dei rifiuti ma soprattutto dell’abbandono al suolo di questi. Solo nel mese di febbraio sono stati accertate circa 300 illeciti per un complessivo importo sanzionatorio pari a circa 130,000€, in alcuni casi si è riusciti a risolvere il fenomeno della micro-discarica di rifiuti urbani mentre in altre è un via di risoluzione. Nei pochi cassonetti rimasti in centro, vengono conferiti rifiuti da parte di chiunque, dagli elettrodomestici ai sacchetti RSU provenienti da zone servite dalla raccolta differenziata. Si sta portando avanti la campagna sulla differenziata e presto anche le poche zone rimaste saranno private dei cassonetti. Il nostro lavoro di controllo e repressione, di concerto con i vertici della Messinaservizi, sarà affiancato da una sempre più attenta e costate attività di pulizia da parte della società partecipata. All’attività delle fototrappole si affianca quella delle pattuglie presenti sul territorio del reparto Ambientale che nel mese di febbraio hanno elevato mute per circa 35,000€, mentre il settore carcasse ha rilevato 77 veicoli in stato di abbandono e verbalizzato 52 persone per un importo complessivo pari a € 86.666,84.
Un lavoro, quello del Reparto Ambientale della Polizia Municipale di Messina difficile e impegnativo, spesso invisibile, e che rischia di essere offuscato dalle centinaia di segnalazioni che tempestano quotidianamente i social e che indignano i cittadini per bene.
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