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Beppe Picciolo querela il Sindaco Cateno De Luca: “Democrazia a rischio a Messina”

- 28/01/2021
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Beppe Picciolo querela il Sindaco Cateno De Luca: “Democrazia a rischio a Messina”

28 gennaio 2021

Beppe Picciolo, leader di Sicilia Futura, querela il Sindaco di Messina, Cateno De Luca. Una misura che è colma già da un po’ con esternazioni ed attacchi diretti e durissimi del primo cittadino che non risparmia nessuno e che, in ultimo, ha eretto a nemico personale anche l’ex deputato regionale trasformandolo in un bersaglio mobile. Così Picciolo, dopo le dichiarazioni durissime del Sindaco in una sua diretta, ha deciso di non fargliela passare liscia ed ha imbracciato la carta bollata querelando il primo cittadino. 

LA “GUERRA” SOCIAL

De Luca aveva, infatti, nell’ambito della sua “crociata” personale anti Paolo La Paglia, direttore generale dell’ASP di Messina, aveva criticato aspramente Picciolo : “Cosa faceva, ad esempio, venerdì 22 gennaio, alle 19,22 Beppe Picciolo con Ferdinando Croce e gli onorevoli Tamaio e D’Agostino nei corridoi del Palazzo ex Esa di Catania sede della Presidenza della Regione Siciliana? Era lì per tutelare Messina o per continuare a mendicare una presidenza di condominio con sponsor di eccellenza? Potrebbe mai il buon Picciolo parlare male di Paolo La Paglia se fino a qualche anno fa era il padre padrone della sanità messinese e dell’Asp?” .

Una reazione, quella di De Luca, come spesso accade, ad una critica altrettanto diretta che lo stesso Beppe Picciolo aveva affidato ad un post sulla sua pagina social. “Forse alzando il tono della voce e dello scontro, forse gettando tutto in una continua stucchevole commedia social, forse provando a fare il “ gioco del cerino “ qualcuno pensa di bloccare il diritto di pensare ed esprimere in libertà le proprie idee? Dando un colpo avanti ed uno dietro, minacciando dimissioni che restano sempre uno sterile annuncio, peraltro, mai richiesto da nessuno. Forse “ stecchito” un nemico… se ne deve trovare un altro per aprire nuovi fronti polemici? Ma anche la nostra proverbiale pazienza di “buddaci “ ha un limite. Abbiamo fatto gli “asini” (o meglio i muli da soma) perché rispettiamo Istituzioni, ruoli e battaglie nel merito. Ma non faremo mai i “pecoroni” al servizio di un gettone di presenza o di uno scomodo strapuntino da difendere. Noi abbiamo dimostrato sul campo la nostra lealtà alle Istituzioni ed agli interessi della Città, che abbiamo sempre anteposto anche alle esigenze della Politica. Ma lealtà e serietà non possono essere abusate e calpestate dal ripetersi di comportamenti che , nella drammaticità del momento, non sono più giustificabili”.