Consiglieri M5S su ritiro ordinanza sindacale:
“Da oggi regole più chiare nella nostra città, ma preoccupazione resta per il clima creato da De Luca”
13 gennaio 2021 – Comunicato gruppo consiliare M5S Comune di Messina
“Da oggi regole più chiare nella nostra città, perché saranno in vigore le disposizioni Nazionali e Regionali, dopo aver ottenuto il risultato della revoca della tanto discussa ordinanza zona rossa alla De Luca, emessa il 10 gennaio 2021.
La comunicazione della revoca, che non deve essere inteso come un liberi tutti, è avvenuta attraverso la consueta diretta show da parte del sindaco che scrive l’ennesima pagina nera nella storia della democrazia cittadina, preferendo i social e i media al luogo preposto istituzionalmente per il confronto democratico, il consiglio comunale.
I consiglieri stasera, riuniti e compatti, chiedevano un confronto chiaro con questa amministrazione sulle stringenti misure messe in campo con l’ordinanza, alla luce di una già dichiarata zona rossa per il comune di Messina.
Il nostro gruppo consiliare aveva già tempestivamente richiesto l’intervento autorevole del Prefetto al fine di verificare la congruenza e la conformità della predetta ordinanza alla legge, al DCPM del 3 dicembre 2020 e alla recente ordinanza regionale.
In un periodo dove il senso di responsabilità dovrebbe unire gli intenti di ogni singolo gruppo politico non possiamo che stigmatizzare la mancanza di buon senso di questa amministrazione e in particolar modo del Sindaco che con i suoi comportamenti genera caos e insicurezza.
Siamo fortemente preoccupati per i giorni a venire perché lo scontro politico messo in campo da questo sindaco, che non ammette i suoi errori e si trincea dietro teatrini dannosi per la comunità, in un periodo così delicato rischia di trasformarsi in una tragedia di carattere economico e sociale, senza centrare l’obiettivo prioritario, cioè la tutela della salute pubblica. ”, così in una nota i consiglieri del MoVimento 5 Stelle Andrea Argento, Cristina Cannistrà, Giuseppe Fusco, Paolo Mangano e Giuseppe Schepis.