29 Dic 2020
Risalgono i positivi in Calabria (212) e aumentano anche i morti,cinque in più,che portano il totale delle vittime dall’inizio della pandemia a 456. In crescita anche i ricoverati +5 (260) mentre calano più sensibilmente le terapie intensive -4 (14).
A fare lievitare i casi è l’exploit registrato in due località della provincia di Vibo Valentia, Piscopio e Fabrizia, rimaste in “zona rossa” a seguito dell’ordinanza firmata dal presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì.
A spingere per l’adozione di misure più stringenti, valide da oggi fino al 6 gennaio 2021, è stata la comunicazione pervenuta dall’Azienda sanitaria provinciale vibonese secondo cui nelle due località “si registrano focolai epidemici che destano particolare attenzione. Una situazione tale da doversi ritenere utili provvedimenti restrittivi nei rispettivi territori”.
Sulla situazione di Piscopio, che è una frazione di Vibo Valentia dove fino ad ora sono stati eseguiti 600 tamponi, ha manifestato “preoccupazione” il sindaco della città Maria Limardo che ha aggiunto di seguire attentamente la situazione.
Un altro focolaio potrebbe svilupparsi a Lungro, in provincia di Cosenza, dove ha sede l’Eparchia di rito bizantino. Nel comune dove ha sede la diocesi dei greco-ortodossi, è stata chiusa la cattedrale di S.Nicola di Mira dove uno dei sacerdoti che hanno celebrato nei giorni scorsi è risultato positivo. Durante la funzione molti fedeli, come prevede in talune circostanze la liturgia, hanno bevuto, come documentato da un video diffuso in rete, da un calice utilizzato in precedenza dallo stesso officiante. La chiusura della chiesa, fino alla sua completa sanificazione, è stata disposta dal sindaco di Lungro Giuseppino Santoianni a seguito di una comunicazione giunta dall’Asp di Cosenza.