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Oasi di San Francesco: precisazioni del legale della casa di riposo messinese

- 17/12/2020
oasi san francesco

17 Dicembre 2020Inviata in redazione dall’avvocato Francesca Piccolo per conto dell’Oasi San Francesco s.r.l.

Preliminarmente corre l’obbligo precisare che l’Oasi San Francesco è una CASA DI RIPOSO PER ANZIANI e non una Residenza Sanitaria Assistita .

Questo comporta che gli anziani vi alloggiano come una casa vacanza ed agli stessi è garantita l’assistenza tutelare e assistenziale, così come l’eventuale somministrazione di farmaci previa prescrizione del loro medico di fiducia. Cosa diversa è la RSA che è una struttura sociosanitaria dedicata alle persone anziane non più autosufficienti, che necessitano di una continua assistenza medica, sanitaria, infermieristica e riabilitativa.

Detto questo, devo supporre che le informazioni offerte alla stampa dal denunciante siano approssimative e solo affidate a congetture, così come il suo stesso legale si è preoccupato di precisare nel testo della comunicazione .

E’ vero, invece, che  il Responsabile della struttura,  appreso il 6/12/2020 che il marito di una dipendente, che si occupava delle pulizie nella fascia oraria 13.30/14.30, era febbricitante , ha subito allontanato la dipendente dalla struttura invitandola a eseguire il test molecolare presso il laboratorio San Martino di Via Porto Salvo. La dipendente è risultata positiva ed a quel punto sono stati sottoposti a tampone, nello stesso laboratorio, tutti coloro che erano entrati in contatto con la lavoratrice , compreso il responsabile del personale e l’esito era negativo.  Al 7 dicembre nessun ospite aveva linee di febbre e nessun operatore tranne la dipendente delle pulizie già allontanata dal servizio. Il titolare del laboratorio, che aveva effettuato la segnalazione all’ASP della positività della dipendente dell’Oasi San Francesco,  aveva concordato con il responsabile della struttura  di eseguire il test agli altri operatori ed agli ospiti della casa di riposo il 9/12/2020.

Quel 09/12/2020 si presentavano in contemporanea nei locali dell’Oasi tanto i tecnici del laboratorio San Martino, quanto i medici dell’ASP . Questi ultimi hanno effettuato dei test rapidi,  con cui sono risultati  positivi degli anziani e degli operatori : questi ultimi (14)  sono stati immediatamente allontanati dalla casa di riposo. Gli anziani positivi , tutti asintomatici , sono stati alloggiati in una parte della casa di riposo e tenuti distanti dagli anziani negativi . L’ASP,  a conferma dei test rapidi,   ha anche eseguito i test molecolari di cui si è avuto il risultato solo il 12/12/2020 .  Dal 09 al 14 dicembre gli anziani sono stati gestiti con turni h24 da solo 6 operatori e dal responsabile  rimasto nella struttura nonostante la positività.  In quei giorni , egli  ha tentato di mettersi in contatto con l’USCA e con l’ASP per avere aiuto essendo allo stremo delle forze sia lui che i 6 operatori rimasti in struttura a gestire 18 anziani: il tutto senza alcuna risposta e nella impossibilità di sostituire i lavoratori in infortunio con altri lavoratori non avendo trovato disponibilità da parte di alcuno

Come ultima risorsa ha chiesto al sottoscritto procuratore di diffidare l’ASP e l’USCA ed il comune di Messina e di tentare di avere un contatto con l’Assessore ai Servizi Sociali . Quello stesso 14/12/2020 è stata contattata  l’Assessore Calafiore che si è immediatamente attivata per disporre il trasferimento degli anziani in centri Covid: cosa che è accaduta quello stesso 14 dicembre.

Questi i fatti che, a differenza delle illazioni contenute negli articoli di cui si è data lettura, sono tutti documentabili.

Da qui,  la tempesta mediatica sulla quale, in prima battuta si è ritenuto di soprassedere , atteso che si è ritenuto fosse prioritario organizzare la struttura, garantire l’assistenza agli anziani ancora ospiti della casa e riguadagnare la salute dell’amministratore della società  e del responsabile dell’Oasi San Francesco.

Adesso si è ritenuto di dovere intervenire perché vengano resi noti i fatti per come si sono verificati e per dare lustro al comportamento di uomini e donne che hanno messo a repentaglio la loro vita per accudire gli anziani ospiti .

L’Oasi San Francesco è sempre stata ritenuta dagli ospiti e dai familiari  una grande famiglia e la morte delle tre anziane ha colpito il cuore della comunità dove esse vivevano da anni coccolate con grande amore e professionalità . Gli stessi familiari delle vittime hanno avuto parole di gratitudine per la struttura, per il suo responsabile e per gli operatori ben consapevoli del grado professionalità e competenza nello svolgimento del loro impegno quotidiano eseguito  nel pieno rispetto delle regole.

Pertanto, la società da me assistita, diffida chiunque dal fornire notizie non rispondenti al vero e riserva ogni azione a tutela del buon nome della struttura.

Tanto dovevo e porgo distinti saluti.

Avv. Francesca Piccolo