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Messina e il coprifuoco “alla De Luca”: tra moto perpetuo e contrordini

- 23/11/2020

Messina, 22 novembre 2020 – di Michele Bisignano

Il contrordine deluchiano giunge sabato scorso con un video che chiarisce e smentisce lo stesso sindaco di Messina: non ci sarà alcun coprifuoco alle 19, rimane il divieto di circolazione dalle 22. Ogni commento è superfluo…. Insomma tutto come prima secondo Dpcm ed una sorta di ordine anti stazionamento per tutti e solo per i messinesi.

IL MOTO PERPETUO

Se si dovesse applicare alla lettera quanto scritto in questa parte dell’ordinanza viene ordinato, quindi, ai cittadini messinesi “il moto perpetuo”, perché per tutta la giornata sono condannati a camminare o correre ma non possono assolutamente fermarsi, neanche per respirare o prendersi una piccola pausa. Questa follia mi fa venire in mente certe immagini di film sui lager con i prigionieri costretti a trottare pena l’eliminazione fisica. Sarebbe interessante sapere quali menti abbiano concepito una simile aberrazione.

I BUOI SONO SCAPPATRI SOTTO GLI OCCHI DEL SINDACO

Il sindaco dimentica che fra le sue responsabilità, derivanti dalle leggi vigenti, c’è anche quella di maggiore autorità istituzionale a livello locale in termini di tutela della salute pubblica.
Cosa ha fatto in questi mesi per svolgere questo ruolo? Ha forse vigilato sull’utilizzo delle somme stanziate ed erogate per il potenziamento dei reparti per le terapie intensive e sub intensive nelle strutture ospedaliere della città di Messina e della Città Metropolitana? Ha seguito l’andamento della ripresa dei contagi avvertendo i cittadini della loro crescita esponenziale nel momento necessario e non solamente dopo che ormai si parla di migliaia di contagi in tutta la provincia? Ha adottato le misure restrittive necessarie per il contenimento del contagio o ha ostacolato in maniera sconsiderata ed irresponsabile quelle adottate a livello nazionale e regionale? Ha informato i cittadini sui numeri reali dei contagi e dei “focolai” in cui si sono sviluppati?
La risposta è NO, venendo così meno ai suoi doveri ed alle sue responsabilità, e riprendendo la veste ormai poco credibile di “sceriffo” tenta di “chiudere la stalla quando ormai i buoi sono scappati”, e cerca di trovare capri espiatori su cui gettare la responsabilità di quanto è avvenuto e su cui i cittadini sono tuttora tenuti all’oscuro.