L’ASP propone e De Luca dispone. Una decisione quella del Sindaco di Messina che chiude, con ordinanza n. 307, ” tutti i plessi e tutti gli istituti scolastici, di ogni ordine e grado, pubblici e paritetici, ivi compresi gli asili nido, per il periodo dal 31/10/2020 fino all’8 novembre 2020″ con ordinanza di ieri che va contro quanto prevede il DPCM nazionale e quanto indicato dalla Regione Siciliana. La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha già espresso tutte le perplessità per le mosse di quei governatori (figuriamoci i Sindaci) che, in maniera autonoma, hanno deciso di chiudere. L’esponente M5s ha di nuovo portato i dati secondo i quali negli edifici scolastici non si registrerebbero particolari focolai.
Il presidente del Consiglio Conte avrebbe concordato sull’importanza di permettere agli studenti di continuare le lezioni anche in presenza, ma l’ipotesi di maggiori misure restrittive – magari attraverso un provvedimento dei ministeri interessati – non è da escludere. Pertanto se da un lato la misura autonoma di De Luca per le scuole messinesi apparirebbe arbitraria, sembra comunque anticipare le misure governative che verranno. Ma allora il Sindaco di Messina, omonimo del Governatore campano, potrà presto scrivere ed annunciare che “Conte e la Azzolina mi hanno copiato”? Resta comunque il fatto che non appena si materializza la stretta il buon Cateno riesce sempre a camminare sul filo da perfetto funambolo catturando l’attenzione mediatica . E poi c’è la questione aule mancanti che viene momentaneamente risolta a colpi di ordinanza di chiusura.
L’ordinanza di De Luca lascia però un vuoto laddove si parla di istituti privati: possono rimanere aperti o devono chiudere? Nell’ordinanza non è ben chiarito questo aspetto.
Ordinanza_Sindacale_307_del_30_10