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WINTER WEDDING, QUANDO IL SOGNO DIVENTA REALTA’

- 23/10/2020

 

“L’intuito nel capire ciò che avremmo desiderato, senza essere mai riusciti a spiegarlo, è ciò che, più di tutto, ha segnato l’essenza del nostro matrimonio. Grazie per averci compresi. Se c’è una cosa che abbiamo sempre avuto ben chiara è la necessità di avere accanto una famiglia, di sentirci coccolati. A Villa Musco siamo stati circondati di amore. E’ stato il nostro posto, vicino alle nostre case, ai nostri cuori. Ai nostri desideri”.

Emanuela & Giancarlo

Siamo gente di mare, siamo figli dello Scirocco africano e il nostro umore cambia con le maree. Il nostro rapporto col freddo è quasi di circostanza e, spesso, siamo portati a pensare che i nostri momenti migliori debbano essere legati al crepuscolo in riva al mare. E se vi dicessi che ho organizzato e vissuto sulla mia pelle un matrimonio tanto affascinante e suggestivo da farmi rivedere qualsiasi convinzione sulle cerimonie invernali? Amiche mie, mi ha fatto letteralmente perdere la testa.

WINTER WEDDING DAY, L’INCONTRO CON GLI SPOSI. Quando Giancarlo mi propose di organizzare il giorno del suo matrimonio fui immediatamente catturata da quel suo mood in stile rocker. Barba abbinata al look del classico motociclista un po’ underground, grafico di professione, estremamente elastico e dedito alla sua Emanuela. Lei architetto, solare tanto da essere contagiosa, amante delle cose belle e delle imperfezioni. Una coppia straordinariamente stravagante quanto “easy”, il che è quasi una contraddizione in termini. Belli da vedere, semplici nelle aspettative, nel modo di concepire il giorno più importante della loro vita, eppure curiosi, interessati, attenti ai dettagli e desiderosi di creare qualcosa di esclusivo nella sua sobrietà. La particolarità dell’organizzare l’evento per una coppia di amici sta nelle emozioni che si provano durante il percorso e nella necessità di fare l’impossibile quale dimostrazione d’affetto.

WHITE CHRISTMAS WEDDING. Dopo il primo incontro con Giancarlo ed Emanuela, alle porte dell’estate, cominciai ad immaginare lo scenario che avrebbero voluto trovarsi di fronte. Il matrimonio era programmato per il 4 gennaio e, di certo, avrei fatto mia la suggestione del Natale. L’intera fase di pianificazione ha fatto capo alle sensazioni che gli sposi mi avevano suscitato, alle aspettative che avevo percepito. Quella naturalezza del loro legame e quell’entusiasmo maturo e ingenuo al tempo stesso, mi proiettarono in un mondo candido e semplice, fatto di eleganza, di calore familiare. Tutto questo ai miei occhi era rappresentato dai toni chiari. Un ambiente ricercato e accogliente, che rimandasse alla neve e al caldo delle piume. Progettai una sala nella quale avrebbero presenziato tre grandi tavoli imperiali. Tende candide e un maestoso albero di Natale a dominare la scena, cromaticamente a tema, addobbato con boa di piume bianche, stelle di Natale, cristalli di ghiaccio e palle di pelo. A dare colore al Giardino D’Inverno, noto ai più come “Il Salone delle Feste”, i ramoscelli ad adornare i grossi lampadari della sala e una mise en place che difficilmente dimenticherò.

IL GIARDINO D’INVERNO, LA MISE EN PLACE NUZIALE. L’impatto con la vista della sala da parte degli invitati avrebbe dato merito al fascino di questa straordinaria stagione. Ne ero certa. Avevo immaginato nei dettagli i tavoli imperiali e, devo ammettere, la resa del disegno che avevo progettato fu notevolmente più suggestiva. Scelsi le primizie stagionali, creai un allestimento variopinto e delicato. Tovaglie avorio con segnaposti in lino ricamati a mano con le iniziali degli sposi dalle rispettive madri, Centrotavola a copertura dell’intera tavolata con abete, bacchette di cannella, ramoscelli, frutti rossi e bacche. Lanterne e candele, tantissime, a illuminare la sala e dare all’atmosfera quel quid tipico del natale.

L’ARRIVO DELLA CAROVANA NUZIALE, “BIENVENU”! Al loro arrivo, gli invitati, accolti dalle palme luccicanti, si ritrovarono di fronte la maestosità della Villa interamente illuminata. Due grossi bracieri ardenti a sormontare l’ingresso, nel quale avevo allestito un albero di Natale con decorazioni rosse e dorate. L’aperitivo avrebbe portato gli ospiti nelle tre salette con le vòlte, allestite riprendendo il tema della grande sala. Calici e materie prime di stagione sulle isole gastronomiche, imbandite con i classici dell’aperitivo. In aggiunta le mandorle, le nocciole, i datteri, la frutta secca e le marmellate salate a condire di “territorialità” il primo assaggio del giorno.

UN MENU ESCLUSIVO, UNA DELIZIA PER IL PALATO E PER GLI OCCHI. Alle prime note della band scelta per il grande giorno, gli invitati si accomodarono a tavola. Nei loro sguardi fui certa di cogliere il piacere del ritrovarsi immersi in quella magia, in quel focolare, in quei profumi. Avevamo pensato e ripensato al menu. Come richiesto dagli sposi le nostre materie prime sarebbero state il punto di partenza, rigorosamente stagionali e a chilometro zero. Ciò che venne fuori fu una proposta che andava ben oltre le mie più rosee aspettative. Concedemmo l’entrée ad un tortino di zucca rossa speziata dal cuore tenero, presentato su un letto di fonduta di formaggi di capra. Seguirono poi le portate principali. Risotto con asparagi, treccia fumé e Agrumi e Paccheri con carciofi, guanciale di Suino Nero e Noci. E ancora Filetto al Barolo, contornato da Patate Duchesse e Cipolline in Agrodolce.

UN DOLCE LIETO FINE. Al calare della sera, dopo aver assaporato i gusti e le emozioni della cena, arrivò l’atteso momento del taglio della torta. Giancarlo ed Emanuela accompagnarono l’entrata scenica della “nude cake” e, dopo l’incrocio dei calici e le foto di rito, una seconda torta fece il suo ingresso in sala, quale augurio per la sposa che, proprio quel giorno, festeggiava il suo compleanno. Balli e brindisi ad animare il wedding party all’aroma dolce dei panettoni natalizi e dello zucchero al velo spolverato sul pandoro. E mentre la musica andava e le risate si mescolavano alle note della festa, mi sentivo un’invitata speciale. Avevo un posto in prima fila per sbirciare la gioia sui loro volti. Ancora, ancora.

Virginia Mòllica

 

Credits: Gianmarco Vetrano