Per il mancato riconoscimento dell’Accordo sul Contratto decentrato approvato lo scorso mese di agosto
Per i segretari generali il “disconoscimento”, da parte dell’Azienda Sanitaria, dell’accordo sottoscritto nel mese di agosto, rappresenta una grave violazione delle relazioni sindacali e dunque degli accordi che erano stati raggiunti
Mancato riconoscimento dell’accordo sul contratto decentrato sottoscritto nel mese di agosto e delegittimazione del tavolo negoziale, che avrebbe consentito l’avvio di una selezione PEO (Progressione Economica Orizzontale) per l’anno 2020. Questa la motivazione al centro della proclamazione dello stato di sciopero da parte dei segretari di FP CGIL, UIL FPL, FSI-USAE, NURSINGUP, rispettivamente Francesco Fucile, Giuseppe Calapai, Biagio Proto e Mauro Bonina, che di fronte agli inaccettabili comportamenti messi in atto dall’Azienda Sanitaria Provinciale, hanno deciso di avviare le procedure propedeutiche ad un eventuale sciopero.
«Lo scorso 4 agosto – scrivono i rappresentanti sindacali -, è stato approvato a maggioranza, ad esclusione della CISL FP e con l’astensione della FIALS, l’accordo decentrato, in sede di delegazione trattante, per l’avvio di una selezione PEO per i dipendenti dell’ASP di Messina. Successivamente, il 17 settembre, , il management aziendale, unilateralmente, ha deciso di disconoscere il prefato accordo, opponendo motivazioni infondate e soprattutto adducendo che in sede di delegazione trattante si era riservata di approfondire la fattibilità della proposta sindacale. Tale riserva – evidenziano i sindacalisti – è emersa in un verbale di delegazione non firmato dalle organizzazioni sindacali, ma scritto a posteriori, ed a conferma di questo vi è l’evidente approvazione della parte datoriale manifestata con la messa ai voti della proposta di che trattasi, approvata, come detto, a maggioranza. Nella medesima data, abbiamo evidenziato la grave lesione delle relazioni sindacali, rappresentata dal mancato rispetto dell’accordo decentrato, che pone l’Azienda in una situazione di inadempienza contrattuale e sollecitavamo il rispetto della suddetta intesa. Da qui, a distanza di qualche giorno, considerata l’assoluta mancanza di rispetto del tavolo negoziale, è stata quindi dato preavviso dello stato di agitazione del personale. Auspichiamo – concludono i segretari -, che l’intervento prefettizio possa riportare sulla retta via l’Azienda sanitaria, che così facendo dimostra di ignorare i principi cardine delle corrette relazioni sindacali e crea fortissimi malumori fra le maestranze».
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