
NOTA SILPOL
Il controesodo a Messina non è evento imprevedibile tale da richiedere misure urgenti di intervento per fronteggiarlo. Rappresenta invece, per una comunità con la memoria corta, il solito “rito post ferragostano” che annualmente mette in ginocchio la normale vivibilità cittadina.
Il controesodo è altresì una delle “ricorrenze in rosso” per la Polizia Municipale di Messina la quale diventa bersaglio da più parti: dai turisti bloccati, dai cittadini impossibilitati ad una mobilità regolare, dai teorici di viabilità, da coloro che sommariamente esprimono giudizi senza conoscere. Non è un voler accampar scuse perché, nei fatti, in tutti questi anni tra difficoltà di numeri ed in condizioni lavorative deprecabili, dall’esposizione continuativa a calore e fumi, dalla mancanza di acqua, all’assenza di cambi che consentissero un necessario ristoro del personale impegnato che ha sempre fatto il proprio dovere con il necessario decoro.
Una serie di criticità, sottovalutate dalle Istituzioni preposte, stanno caratterizzando “l’evento 2020”:
– la risaputa invasione della Sicilia di turisti, superiore rispetto agli altri anni, evidente effetto della pandemia, i cui segnali si erano già manifestati in fase di arrivo, avrebbe dovuto azionare il campanello d’allarme e portare a predisporre provvedimenti idonei per la fase di rientro;
– la complicata organizzazione viabile aggravata dalla chiusura dello svincolo autostradale di Giostra e dell’utilizzo da parte degli automobilisti delle app di supporto per i percorsi alternativi, rivelatesi peggiorative;
– la ulteriore riduzione delle forze in campo della P.M. (assenza dei neo assunti e del personale addetto alla loro formazione, dei concorsisti per fine contratto e la fruizione delle necessarie ferie per una parte degli addetti) cosi come avevamo segnalato in una nota del 26 di luglio proponendo anche un’ipotesi di lavoro su cui confrontarsi nel merito e che è rimasta vana;
Quindi i primi episodi di controesodo hanno trovato in campo le sparute risorse della P.M., peraltro in non tenera età, a fronteggiare un fiume di lamiere roventi, con il caldo afoso, senza adeguato ristoro e cambi nelle postazioni con l’acuirsi del rischio per i lavoratori stessi cosi come si dimostrano anche i malori accusati da taluni.
Ci chiediamo, accanto alle solite carenze di supporti adeguati, dalla segnaletica ai beni primari come l’acqua per gli operatori ed i turisti bloccati, non sarebbe stato più che doveroso il coinvolgimento collaborativo, non la sostituzione, delle altre forze di polizia a cominciare da quella Metropolitana ed a seguire dalle altre, in considerazione anche dei rischi derivanti da eventuali turbative dell’ordine pubblico eventi purtroppo frequenti anche in questi casi?
Non vi è alcuna volontà di defilarsi rispetto alle proprie responsabilità nell’assolvimento di un servizio che rientra tra le nostre competenze ma riteniamo, nella considerazione che tale evento si protrarrà fino ai primi di settembre, che bisogna attivare le strategie e le sinergie necessarie perché ci preoccupa, e non poco, lo stato di salute degli operatori che, nonostante l’encomiabile sacrificio profuso, corrono seriamente il pericolo, se lasciati da soli a lavorare in quelle condizioni, di farsi male.