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Don Giovanni: i DOVEROSI chiarimenti del presidente di Ass. Aurora. Le sue “lezioni” di giornalismo.

- 11/08/2020

Il Presidente dell’Associazione AURORA, Fortunato Manti, invia una nota per fare chiarezza circa la consueta manifestazione dello storico sbarco di Don Giovanni d’Austria appena conclusasi nonostante il Covid-19. Il dottor Manti, leggendo le sue parole, sembra aver interpretato le polemiche e gli articoli sulla manifestazione che ponevano dubbi sull’opportunità di svolgerla, quasi come un attacco personale alla manifestazione stessa. Vogliamo rassicurarlo che così, almeno per noi, non è. I quesiti che “le comari” o i  “pestatori d’acqua nel mortaio”, come lui definisce chi li ha posti, siamo convinti che siano volti solo a comprendere come mai l’amministrazione non abbia previsto qualcosa di più per la Vara 2020, anch’esso e soprattutto evento a cui doveva essere in qualche modo garantita “continuità”. Questo è il punto. Come abbiamo scritto, bene si è fatto a svolgerlo lo stesso il tradizionale sbarco, avendo trovato un sistema per evitare di infrangere le norme anti Covid. Uno sforzo che è stato e rimane da esempio per ciò che si poteva fare con la Machina votiva, magari montandola a piazza Duomo.

Ciò detto, questo è il senso, che esula certamente dai richiami del dottor Manti all’etica ed alla tecnica del giornalismo, valori che il Manti non deve certo ricordare alla stampa messinese. A meno che non si chiedesse accondiscendenza e sterilità di critica, o un semplice “copia e incolla” di ciò che gli uffici stampa sanno sapientemente confezionare, non certo questo il caso. Il “copia e incolla”, comunque, lo garantiamo a seguire però di quanto fin qui scritto, proprio nel dovuto rispetto della professione di giornalista, ricordando che continuare a pestare acqua o altro in un mortaio, alla fine ciò che se ne ricava è che il liquido non si placa.

 

NOTA STAMPA DEL PRESIDENTE ASS: AURORA – Dott. Fortunato Manti

Un molesto chiacchiericcio si diffonde in questi giorni attraverso i media sulle scelte fatte dall’Associazione AURORA in merito all’evento che, in forma contingentata, si è svolto tra il tre e l’otto agosto scorso.

Voglio fornire alcuni spunti a chi ha voglia di chiarirsi le idee.

1)         L’Associazione è stata costituita con atto registrato il 20/07/1999 e da quella data non ha mai smesso di proporre occasioni di crescita culturale, di riscoperta della storia e delle tradizioni di questa terra.

2)         Il Prof. Enzo Caruso non è mai stato presidente dell’Associazione Aurora giacché lo è lo scrivente. Ha aderito alla stessa nel 2006 per aver condiviso lo spirito i contenuti dell’atto costitutivo e dello statuto e dopo aver partecipato a diversi convegni e manifestazioni organizzate.

3)         Per le sue capacità ha dato un contributo determinante all’ideazione ed alla realizzazione dell’evento che da dodici anni ci vede impegnati insieme alle istituzioni civili e militari, agli enti ed alle associazioni che credono in questo progetto, divenendone protagonista.

4)         Correttamente giorno 2 ottobre 2019 ha rassegnato le proprie dimissioni.

5)         La cultura non ha colore e questo ci ha permesso di operare trasversalmente rispetto al succedersi di amministrazioni di diverso orientamento politico.

Pretestuose e temerarie le notizie, divulgate sui social, atteso che si fondano su “sensazioni” di chi non perde tempo a leggere per intero i documenti (eppure dovrebbe essere il suo mestiere!) e sono alimentate dalle voci di cortile di isteriche comari che in qualche modo devono ingannare l’ozio della mente.

A chi le pubblica ricordo sommessamente l’artico 9 del testo unico dei doveri del giornalista che alla lettera 

d) “controlla le informazioni ottenute per accertarne l’attendibilità”, ed alla lettera g) “non omette fatti, dichiarazioni o dettagli essenziali alla completa ricostruzione di un avvenimento”

e prevede alla lettera a) “rettifica, anche in assenza di specifica richiesta, con tempestività e appropriato rilievo, le informazioni che dopo la loro diffusione si siano rivelate inesatte o errate”;

Certamente la globalizzazione, la diffusione in tempo reale dell’informazione può indurre a perdere di vista la differenza tra giornalista e giornalaio. Entrambi sono preziosi attori dell’informazione, “presidio di democrazia” ma obiettivi e modalità operative dei due sono decisamente diversi.

Le fake news vendono …. ma tanto!

Scrive Gianni Rodari in una sua filastrocca:

“Abbiamo parole per vendere / parole per comprare / parole per fare parole / ma ci servono parole per pensare.” 

E se poi la gente comincia a pensare, come la manipoliamo? Aggiungo io!

Quest’anno è stato proposto all’amministrazione Comunale di partecipare al Bando Ministeriale MIBACT di cui al D.M. n. 294 del 24 giugno 2020 “Modalità di accesso e criteri di riparto del fondo nazionale per la rievocazione storica” finalizzato alla realizzazione della proposta progettuale “Messina in Festa sul Mare – Lo Spettacolare Sbarco di Don Giovanni d’Austria a Messina – XII Edizione”   proposta alla quale hanno contribuito l’Associazione Aurora, la Città Metropolitana di Messina e il Consorzio Centro per lo Sviluppo Culturale per la Sicilia, soggetto interamente partecipato dal citato ente intermedio e dall’Università degli Studi di Messina.

La presentazione della domanda avviene per via telematica attraverso la piattaforma della Direzione Spettacolo dal Vivo del MIBAC. (Tutto tracciabile)

Ai buontemponi ricordiamo che quando si presenta un progetto è necessario allegare un bilancio preventivo ed è ben nota anche a costoro la differenza tra quello ed il bilancio consuntivo.

Forse crea disappunto che tra i fruitori dei 9500 euro ci siano i lavoratori dello spettacolo, registi, attori, musicisti, tecnici e quelle maestranze che hanno pagato con il crollo del loro reddito l’emergenza covid. Più comodo e strumentale pensare che vadano in tasca all’Associazione.

Tutto quanto detto non me lo hanno segnalato le comari che si citavano poco sopra, ma è verificabile sui vari siti istituzionali.

Detto ciò lascio al lettore di questa nota la libertà di affrancarsi dalle fake news o di rimanere a pestare acqua nel mortaio”.