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Avvelenati tre cani randagi e altri scomparsi a Sciacca. Ape e LAI contro “allarmismo randagismo”

- 10/07/2020

 “Quello che è avvenuto a Sciacca nelle ultime 24 ore è qualcosa di raccapricciante. I nostri amici volontari hanno rinvenuto il corpo di tre cani avvelenati e mancano all’appello diversi randagi che seguivano. Si teme addirittura che gli animali siano stati seppelliti per cancellare ogni prova del gesto criminoso”. Lo affermano in una nota congiunta Rinaldo Sidoli, portavoce di Alleanza Popolare Ecologista (Ape) e Ilaria Fagotto, presidente della Lega Antispecista Italiana (Lai). “Troviamo inaccettabile – spiegano – che a due anni dal massacro dei cani vaganti nell’Agrigentino l’amministrazione comunale non abbia provveduto alla vigilanza, controllo ed attuazione degli adempimenti previsti dalla suddetta L.R. legge n. 15/2000, nonché delle specifiche norme di tutela del benessere degli animali. In sette mesi meno di dieci cani randagi sarebbero stati sterilizzati.

È normale che ci sia una prolificazione incontrollata nel territorio. Il Comune deve procedere con urgenza con la soluzione dell’accalappiamento per metterli in condizione alla sterilizzazione da parte dell’Asp”. Concludono Sidoli e Fagotto: “Invitiamo gli organi di stampa locale a riportare con maggiore cautela l’emergenza randagismo. Purtroppo l’allarmismo è un indiretto incentivo al macabro fai-da-te. Auspichiamo che maturi una maggiore responsabilità. Gli animali senza casa vanno rispettati e tutelati e non rappresentano una minaccia, come è stato ingiustamente riportato in un servizio televisivo locale. Quindici randagi avrebbero circondato una macchina senza aggredire i passeggeri. Ma la vicenda è stata descritta come un pericolo per l’incolumità delle persone”.