
L’avvocato Francesco Laface, classe ’59, fu arrestato a novembre dello scorso anno dai finanzieri del Comando Provinciale di Messina con l’accusa di essersi appropriato, avvalendosi della sua qualità di incaricato dall’Amministrazione Comunale alla riscossione, delle somme dovute per la fornitura dell’acqua nei confronti degli utenti morosi. L’accusa vedeva coinvolto anche il Responsabile dell’Area Servizi Generali e dell’Ufficio Riscossione del Servizio acquedotto del Comune di Taormina, Giovanni Coco. Secondo gli inquirenti i due omettevano di versare nelle casse comunali gli importi riscossi per il pagamento delle utenze idriche, appropriandosi, negli anni, di un importo vicino al milione di euro.
Oggi la condanna con rito abbreviato dell’avvocato Laface a 4 anni di reclusione in applicazione dell’articolo 323 del C.P. decisa dal Gup Monica Marino, . La posizione di Giovanni Coco è stata invece stralciata dopo che l’ex dirigente del Comune di Taormina aveva richiesto il patteggiamento per corruzione legata alla riscossione di una tangente di 25 mila euro. Francesco Laface è stato difeso dall’avvocato Salvatore Silvestro.
Rinviato a giudizio per favoreggiamento personale un funzionario del Comune di Taormina, si tratta di Roberto Mendolia.