Minutoli cerca di fare chiarezza e di dire la propria e lo fa su una emittente della zona ionica. “Sono soltanto atti amministrativi” dice Minutoli riferendosi al futuro dei 40 e più cani randagi di Messina da affidare a ditta esterna “deportazione è una parola grossa”. Minutoli definisce dunque la salvaguardia del diritto alla salute ed alla tutela degli animali randagi come “meri atti amministrativi”, una pratica insomma da sbrigare e risolvere, un costo da eliminare dal bilancio del Comune il più in fretta possibile, e non nasconde il proprio disappunto sul “bando perso perché non tutti sanno come funziona la disciplina sui bandi”. Minutoli ribatte ma il problema, quello vero, resta: la creazione di un canile municipale come tanti altri comuni italiani. Messina d’altronde è rimasta una delle poche città d’Italia a non averne uno. Minutoli comunque apre ad eventuali accordi con le associazioni animaliste, anche vista la stretta di polemiche intorno all’assessore di questi ultimi mesi. Intanto è prevista per lunedì la protesta delle associazioni in piazza Unione Europea
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05/04/2020
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