Paolo Gatto, 22 anni e Giuseppe Cutè, 39 anni, cugini, ed il primo figlio del boss del rione Giostra, Puccio Gatto, sono stati condannati per il tentato omicidio ai danni di Francesco Cuscinà, avvenuto il 25 agosto del 2018, nella prima mattinata.
Quel giorno i fatti furono coperti dal più ampio riserbo dallo stesso Cuscinà che nonostante l’aggressione subita dai due, si recò al pronto soccorso per farsi medicare le ferite subite durante l’aggressione. L’uomo fu aggredito da Gatto e Cutè, che con arma in pugno cercarono di ucciderlo. Ma la pistola si inceppò e, nonostante i due cercarono di avere ragione del Cuscinà a mani nude, la vittima predestinata riuscì a salvarsi. I fatti vennero segnalati da un cittadino che raccontò agli inquirenti di una colluttazione avvenuta in strada all’altezza del punto nel quale era solito posizionarsi un venditore di mitili.
I Carabinieri recatisi sul posto trovarono solo una macchia di sangue sulla terra a bordo strada ed un cappello. Solo mediante le telecamere di sicurezza fu possibile accertare quanto accaduto. Per l’aggressione vennero individuati Paolo Gatto e Giuseppe Cutè. Dalle intercettazioni si appurò anche la preoccupazione della madre di Gatto che gli raccomandava di lasciare Messina a cauda di ciò che aveva fatto: “L’hai fatta grossa” diceva.
Così oggi la condanna del Tribunale di Messina che con rito abbreviato ha condannato Paolo Gatto a 17 anni e 4 mesi per tentato omicidio, avendo sparato lui al Cuscinà, ed a 19 anni e 10 mesi il Cuté per complicità nell’agguato e per l’intestazione fittizia di una sala scommesse a Villa Lina. Nella condanna di Gatto è ricompresa anche una tentata rapina ad un distributore del torrente Trapani, nella quale Gatto venne inseguito dal gestore della pompa di benzina. Francesco Cuscinà e Martina Curatola sono stati rinviati a giudizio per altri reati.