
Di Giuseppe Bevacqua, con la collaborazione di Carmen Di Per

Dicono di aver atteso due ore prima che arrivassero i Vigili del Fuoco a Parco Serro, gli abitanti del complesso residenziale che dalle 12 di stamattina hanno aspettato con paura, insieme agli abitanti delle case vicine e del complesso “Andromeda”, che si sentissero le sirene delle autopompe. Un equivoco, raccontano, dovuto alla certezza che vi fosse già una squadra operativa. Ma della squadra non c’era traccia.
Così i pompieri sono arrivati due ore dopo, secondo quanto dichiarano, e con non poche difficoltà: poca acqua a disposizione rispetto alla gravità dell’incendio. Tanto che i residenti hanno dovuto mettere a disposizione le loro pompe per innaffiare le piante e gli attacchi d’acqua disponibili. Insomma ore di apprensione da parte di chi si è visto il fuoco proprio sotto le finestre, fino al quarto piano, la mansarda dove abita una collega giornalista, Carmen Di Per.
“Ho sentito un rumore, il tipico crack del fuoco sulle sterpaglie. Ho visto fumo e cenere arrivarmi dentro casa, fino a scoprire che le fiamme stavano proprio sotto le mie finestre” dice Di Per.
“Una montagna che già di suo è ammalorata” dichiara Agatino Bonarrigo, ex presidente di Quartiere ed imprenditore, residente nel complesso attaccato dal fuoco. “Incendi, alberi distrutti, le piogge che poi arriveranno e che porteranno a valle, sulle case, di tutto” dice Bonarrigo. “E poi c’è quella discarica a monte che sta proprio sopra le case” e ce la mostra Bonarrigo mentre le fiamme si stringono intorno e salgono su per il crinale minacciando la casa di un imprenditore.
La discarica è una vera e propria collina di materiali di risulta, fatta di calcinacci, pezzi di pavimento, di intonaco, mattoni.. insomma di tutto che scende lungo il crinale e che è pronta a venire giù, senza alcun albero che possa trattenerne la caduta. Bonarrigo si sporge pericolosamente sul bordo del rivolo di terra e sterro che scivola giù per la collina, in un luogo che era chiuso e che qualcuno ha pensato bene di riaprire. Troppo comodo quel sito al riparo di occhi indiscreti per disfarsi del materiale inerte. “Ormai sanno che c’è una denuncia e che l’area è sotto controllo. Nessuno per il momento viene qui a scaricare” dice Bonarrigo, “ma la zona va bonificata e messa in sicurezza. Ho fatto presente la situazione all’assessore Minutoli per ben due volte, ma non si muove niente. Non mi resta che fare una denuncia alla Procura” conclude Bonarrigo. Intanto il fuoco incalzato dal vento aumenta e si alza in lingue che lambiscono sempre più una villa più su, sulla cima della collina sopra la discarica. Nel frattempo in lontananza la sirena di un’autobotte dei vigili del fuoco, prima che sia troppo tardi.