

L’inchiesta è stata chiamata “Fuori dal Tunnel” ed ha approfondito e messo alla luce reati contestati a tre funzionari del Consorzio Autostrade Siciliane ed a 5 imprenditori. Le contestazioni si riferiscono ad alcuni appalti degli ultimi anni sul tratto autostradale della Messina Catania e della Messina Palermo, di competenza del Consorzio Autostrade con sede a Messina. A finire sotto la lente di ingrandimento della Procura del tribunale di Messina e della DIA diretta dal dottor Maurizio De Lucia, sono Angelo Puccia, ingegnere 60enne e funzionario del Consorzio Autostrade al quale è stata notificata ed applicata la misura dei domiciliari, Fabrizio Notari, 62enne, rappresentante legale della Notari Luigi S.p.a., al quale è stato notificata la misura del divieto temporaneo di contrattare con la Pubblica Amministrazione ed Alfonso Edoardo, ingegnere, anche lui funzionario del CAS. Sotto inchiesta anche altri 5 imprenditori.
Gli appalti sotto analisi si riferiscono alla “massa in sicurezza” delle gallerie Tindari e Capo d’Orlando della A20 per un importo complessivo a base d’asta di 25 milioni di euro che risale al 2015 ed affidato alla Notari S.p.a. e Costruzioni Bruno Teodoro S.p.a. . L’analisi della Procura si è focalizzata sulle assunzioni effettuate dalle imprese vincitrici a cui è stato affidato l’appalto: sarebbero stati assunti in particolare parenti ed amici dei due funzionari del Consorzio Autostrade.
La Dia ha indagato anche su altri episodi ed appalti, tra i quali uno dei più recenti quello che si riferisce a lavori svolti sul viadotto Calamo sulla A20 e sui lavori effettuati per la messa in sicurezza della galleria Sant’Alessio sulla A18.

Sede di Messina della Direzione investigativa antimafia