Non è mia intenzione alimentare polemiche con l’Assessora Carlotta Previti, né abbassarmi ai suoi toni, fuori dalle righe e non certamente istituzionali, evidentemente frutto dell’esempio che il vertice di questa Giunta continua a dare.
Ho però il dovere di fare chiarezza per rispetto nei confronti dei destinatari delle misure agevolative che abbisognano, specie in un momento come quello attuale, non certo di dibattiti sul filo dei tecnicismi, consoni ad un burocrate ma non certo a chi ha ruoli politici.
In buona sostanza, ritengo che, come è chiaramente esposto nella nota dell’Assessorato regionale della Famiglia e delle Politiche sociali e del Lavoro, che ho acquisito e pubblicato, come mio metodo abituale di lavoro (sul quale addirittura l’assessora si permette di indicarmi come devo svolgerlo), è il Distretto socio-sanitario (del quale, appunto, lo stesso Comune di Messina è capofila) a dovere individuare percorsi amministrativi “compatibili con lo stato di disagio a cui sono rivolti gli interventi”.
L’obbiettivo? Rendere il più agevole possibile l’erogazione dei contributi.
Le modalità? Si guardi agli esempi, più virtuosi, anche se più “faticosi”, di altri comuni.
Il resto solo tante chiacchiere e inutili polemiche di chi ha l’allergia per il confronto democratico.
Se poi non si è in grado di adottare procedure più snelle e più utili a chi ha realmente bisogno ciò costituisce una incapacità nel trovare soluzioni che fa il paio con tante altre situazioni critiche emerse nella gestione della crisi Covid, che fanno della città di Messina, al di la dei “racconti” e dei teatrini, la città che, proporzionalmente, ha pagato il prezzo più alto in termini di morti in Sicilia.
Ciò detto, ribadisco che non risponderò ulteriormente alle provocazioni dell’Assessora Previti, ma sicuramente continuerò a vigilare affinché il Comune non utilizzi come alibi impedimenti inesistenti e, soprattutto, dia nel modo più semplice e veloce possibile l’opportunità alle fasce più deboli, di attingere alle risorse messe a disposizione dai livelli di governo superiori.