Si è svolto oggi pomeriggio il tavolo tecnico convocato dall’Amministrazione comunale su richiesta delle Associazioni di categoria e dei gestori dei locali di ristorazione e somministrazione di cibi e bevande per discutere le criticità relative all’applicazione dell’Ordinanza n. 187 del 12 giugno 2020.
Il confronto, presieduto dall’Assessore alle Attività Produttive Dafne Musolino, durato oltre due, si è svolto con la partecipazione del Presidente della Camera di Commercio Ivo Blandina e delle Associazioni di Categoria CONFESERCENTI rappresentata dal Presidente Alberto Palella, di Confartigianato rappresentata da Alessandro Allegra, PMIimpresa rappresentata da Pasquale Amante, dal CNAI rappresentata del rag. Spignolo, della FIBA rappresentata dal Presidente Santino Morabito, di ALCES con l’imprenditore Danny Anna e con l’Avv. Marco Di Mauro in rappresentanza dei gestori dei locali del centro storico non iscritti alle associazioni di categoria, ha costituito l’occasione per un ampio dibattito che ha toccato i punti fondamentali oggetto della recente ordinanza sindacale.
Le Associazioni di categoria hanno ribadito il loro impegno a collaborare con l’Amministrazione per attuare un efficace controllo sul territorio per prevenire e contrastare i fenomeni degenerativi causati dal consumo di alcol, ribadendo la necessità di non dovere sopportare provvedimenti restrittivi che si tradurrebbero in un blocco delle attività commerciali già duramente compromesse dalla prolungata chiusura imposta dalle norme di contrasto alla diffusione del contagio da Coronavirus, mentre l’Amministrazione, nel ribadire il pieno sostegno alle attività commerciali, ha ribadito la necessità di affrontare e risolvere i fenomeni che si sono verificati nelle ultime settimane, causati dalla violazione sia delle disposizioni di ordine pubblico in tema di divieto di assembramenti che da quelle derivanti dalla somministrazione incontrollata di sostanze alcoliche, invitando le stesse Associazioni ad avviare un percorso condiviso per la riqualificazione del centro urbano e per arginare i fenomeni di devianza sociale che derivano dal consumo di alcol.
Dopo un articolato dibattito, che non ha mai trasceso il tono di un civile confronto, le stesse Associazioni di categoria hanno fatto propria la misura, che era già stata proposta dall’Amministrazione, che prevede il divieto assoluto e generalizzato di consumare bevande alcoliche al di fuori dei locali e delle aree di loro pertinenza, condividendo l’impostazione che l’Amministrazione aveva già adottato con la Ordinanza n. 187 e sulla quale dunque si registra un pieno e condiviso assenso da parte degli stessi operatori.
Le Associazioni hanno poi chiesto all’Amministrazione di uniformare l’orario di chiusura degli esercizi commerciali a quello previsto dalle altre due città metropolitane di Catania e di Palermo, portandolo dunque fino alle ore 2,00, consentendo anche la vendita da asporto e la consegna a domicilio entro tale limite orario.
Su tale richiesta l’Amministrazione, dopo avere ottenuto la condivisione del divieto del consumo di alcol in tutti i luoghi pubblici e aperti al pubblico (ivi comprese le piazze, le vie, i parchi, le ville, i giardini, le spiagge libere, i litorali ed i torrenti) ha manifestato la propria disponibilità tenuto conto che, come è stato ribadito fin dall’inizio, non si è mai inteso punire o limitare l’esercizio dell’attività imprenditoriale ma solo contrastare gli assembramenti e i comportamenti illeciti che derivano dalla violazione delle disposizioni di ordine pubblico.
“Esprimo grande soddisfazione per gli esiti del tavolo – ha dichiarato l’Assessore Musolino – perché finalmente registro una piena adesione da parte dei gestori dei locali alla strategia impostata dall’Amministrazione per il contrasto dei fenomeni di degenerazione urbana: non a caso la proposta di adottare una ordinanza che vietasse il consumo di alcol c.d. “da passeggio” era già stata avanzata dal Comune ed era stata inizialmente respinta dalle stesse Associazioni di categoria che l’avevano ritenuta inutilmente afflittiva per le attività commerciali. Il confronto odierno è invece servito a comprendere a tutti noi che la ripresa economica passa da un corretto esercizio delle attività commerciali e dal contrasto di comportamenti errati che danneggiano il decoro urbano, espongono la collettività a rischi e pericoli di varia natura e inducono a tollerare abitudini di vita errate e mal sane che nel tempo si traducono in costi anche sociali. Il dibattito odierno è dunque servito a comprendere che l’Amministrazione è sempre pronta a sostenere le attività commerciali purchè sia chiaro e condiviso l’impegno al rispetto delle regole. Dopo avere chiarito questo punto ed avere ricevuto la proposta da parte delle stesse Associazioni e dal Presidente della Camera di Commercio, che ha fatto convergere le diverse posizioni iniziali in una istanza unitaria, ho potuto accogliere anche la richiesta di allungare l’orario di apertura dei locali uniformandolo a quello applicato dalle altre città metropolitane. Cessano anche i divieti relativi alla vendita di asporto di bevande alcoliche che, in considerazione del condiviso divieto di consumo di alcol al di fuori dei locali, non costituisce più un problema: chi vuole acquistare una bevanda alcolica insieme al prodotto alimentare sa che in nessun modo gli sarà consentito di consumare la bevanda al di fuori di un locale, e dunque viene meno il rischio dell’assembramento così come viene meno il pericolo che la bevanda venga sorseggiata per strada.
Il risultato più importante, dunque, è stato raggiunto con il pieno consenso delle parti sociali e di ciò ringrazio espressamente tutti i partecipanti al tavolo che hanno dimostrato, ancora una volta, la capacità di ragionare senza preconcetti, esprimendo un unico interesse che è quello dell’intera città di Messina che deve tornare ad essere bella, protagonista e produttiva.
L’esito del confronto odierno verrà rappresentato anche a S.E. Prefetto di Messina anche tenuto conto del fatto che le misure adottate costituiscono espressione di una linea governativa che ha interessato tutte le città metropolitane”.