I rappresentanti dei comitati dei residenti del centro storico di Messina non approvano e non accettano l’intenzione di modifiche annunciate all’ordinanza sindacale che aveva limitato di fatto l’orario di apertura e la vendita degli alcolici. In particolare Michele Bisignano, portavoce del Comitato “Centro Storico Vivibile” non nasconde tutta la sua delusione per quello che definisce “un disallineamento da parte dell’amministrazione comunale rispetto a quanto stabilito al tavolo tecnico svoltosi in Prefettura e presieduto dal Prefetto di Messina“.
“Abbiamo appreso di questo incontro” dichiara a Vocedipopolo Bisignano, “in cui è emersa la novità della modifica dell’ordinanza. siamo totalmente insoddisfatti, già dall’ordinanza, che ritenevamo già abbastanza contraddittoria e confusa, ma soprattutto per la marcia indietro dell’amministrazione comunale. Si da in sostanza l’impressione di voler cedere a logiche ed interessi di carattere particolaristico. Vogliamo ricordare che la decisione di stabilire orari di chiusura per i locali della movida parte dal Governo, input dal quale si è giunti a quanto indicato dal tavolo tecnico presieduto dal Prefetto Maria Carmela Librizzi. Pertanto appare del tutto insoddisfacente l’allungamento dell’orario di chiusura alle 2 di notte, il che vorrà dire una chiusura effettiva, se va bene, alle 2.30. Tutto ciò non tiene assolutamente in conto dei diritti legittimi dei residenti del centro storico, sanciti dalla Costituzione laddove si tutela il diritto alla salute: non far dormire i residenti per mesi, per anni, in nome di una movida tutta incentrata sul consumo di alcolici, significa di fatto ledere il diritto supremo alla salute dei residenti del centro, procurando danni irreversibili dal punto di vista biologico” dichiara Bisignano. “Siccome ci sentiamo presi in giro da questo gioco delle parti nella giornata di domani invieremo una comunicazione ufficiale al Prefetto con la quale chiederemo che venga mantenuto un orario di chiusura differenziato tra giorni feriali, stabilito per le ore 1.00 e delle 1.30 per i giorni festivi, ma soprattutto che non venga consentita la diffusione di musica dal vivo che avviene da più locali, trasformando il cento storico in una vera bolgia. Crediamo che solo il Prefetto, a questo punto, possa essere in grado di tutelare i diritti di migliaia e migliaia di cittadini residenti del centro storico. Perché finora né le associazioni, né le organizzazioni di categoria, né l’amministrazione comunale, né i politici che si sono espressi sulla questione hanno mai fatto alcun riferimento al diritto sacrosanto al riposo notturno dei cittadini” conclude Michele Bisignano.
Condividi: