Messina, 23/04/2020: Con una specifica richiesta di chiarimenti su come si deve interpretare il termine “corsetta”, il Sindaco di Messina, Cateno De Luca, ha inviato una lettera al Presidente della Regione Siciliana. Nello Musumeci, in quanto nel video diramato dallo stesso Governatore sui social network in concomitanza dell’ordinanza n. 17 del 18 aprile 2020, al minuto 6.12 dichiara:“Le attività motorie, la c.d. corsetta, sarà consentita, purchè si faccia presso la propria abitazione, senza allontanarvi”.
“Questo annuncio – dichiara il Sindaco peloritano – ha avuto una portata dirompente nella comunità locale che, ormai esasperata dopo quasi 50 giorni di quarantena. Salutato come una sorta di lasciapassare alla ripresa delle attività sportive, ha generato il caos, creando disagi e rischi per l’intera popolazione. Alcuni già immaginavano di potere riprendere la corsa sul lungomare di Messina o lungo la pista ciclabile, o nelle zone collinari o lungo i nostri viali alberati. In poche ore, dunque, a causa del suo annuncio, si è diffusa la convinzione tra i siciliani che dalla mezzanotte del 18 aprile, termine in cui avrebbero cessato di produrre efficacia le sue precedenti disposizioni con le quali aveva introdotto numerose restrizioni rispetto alle norme statali, sarebbe stato possibile uscire di casa per dedicarsi all’attività sportiva che più gradivano”.
“Nonostante l’annuncio, tuttavia, nella sua ordinanza n. 17, pubblicata intorno alle ore 22 di sabato 18 aprile 2020, non v’è alcuna norma che disponga in tal senso, limitandosi solo a recepire le disposizioni di cui al DPCM 10 aprile 2020. Per tale ragione – continua il Primo cittadino – quando ho ribadito che la tanto declamata “corsetta” di cui lei aveva parlato nel suo video-messaggio non solo non compariva nell’ordinanza, ma che comunque sia continuava a restare vietata, sono divenuto in breve bersaglio delle più disparate invettive secondo le quali facevo divieti illegittimi, tanto che anche il Prefetto, chiamato ad esprimersi sul punto, avrebbe dichiarato alla Gazzetta del Sud, quotidiano locale a maggiore diffusione, che non è compito del Sindaco dettare limitazioni alle disposizioni nazionali e che, comunque, in caso di contrasto prevalgono sempre le norme delle ordinanza regionali”.
“In merito a tale intervento – sottolinea il Sindaco metropolitano – ho già chiarito che ritengo di avere agito sempre nel rispetto della Legge, precisando che comunque preferisco subire l’eventuale accusa di abuso per avere comunque agito a tutela della mia comunità, a quella di omicidio colposo per avere colpevolmente alzato le spalle di fronte ad una situazione di emergenza sanitaria mondiale, che esigeva un intervento per dare concreta attuazione alle disposizioni nazionali. Dunque di certo non sono preoccupato dell’eventuale interpretazione che potrà essere data alle mie dichiarazioni, ed ho già pubblicato l’O.S. n. 132 con la quale ho recepito integralmente le disposizioni del DPCM 10 aprile 2020 revocando ogni limitazione che avevo introdotto con le precedenti Ordinanze. Ma su un punto risulta necessario che lei faccia chiarezza, e non per me, ma per la collettività che ha incautamente esposto alla contestazione della violazione delle disposizioni nazionali e alla conseguente sanzione pecuniaria. Difatti, quando nel video ha parlato di “attività motoria, cosiddetta corsetta, muovendo al contempo le dita della mano simulando il movimento delle gambe che corrono, ha indotto a credere che l’attività motoria equivalesse alla corsa, pur essendo pienamente a conoscenza che tale assimilazione è stata espressamente esclusa dallo stesso Ministro dell’Interno”.
Il Governo infatti ha operato una distinzione tra l’attività ludica e ricreativa che viene generalmente vietata, e l’attività motoria che invece viene ammessa purché svolta in modo individuale e mantenendo la distanza interpersonale. L’Ordinanza del Ministero della Salute del 20 marzo 2020 è stata poi espressamente richiamata nel successivo DPCM 10 aprile 2020, che infatti all’art. 1 lett. f) così dispone: non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto; è consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità’ della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona;
“Dunque, Sig. Presidente – conclude De Luca – è agevole concludere rilevando che dal 20 marzo 2020, data di pubblicazione dell’Ordinanza del Ministro della Salute, vige il generale divieto di attività ludica o ricreativa all’aperto, con la possibilità di svolgere solo attività motoria individuale in prossimità della propria abitazione e nel rispetto della distanza interpersonale. Assumendomi sempre ogni mia responsabilità amministrativa, con la sua dichiarazione imprecisa e semplicistica, ha indotto a credere che dal 19 aprile i cittadini potevano uscire di casa per fare la corsetta. Sono consapevole che lei stesso aggiunge, sempre nel corso del video, che tale corsetta può essere fatta “senza allontavarvi” da casa, ma sono altrettanto certo che Lei comprenderà dal tenore delle polemiche suscitate a seguito delle sue dichiarazioni che la precisazione è passata quasi inosservata alle orecchie di una comunità che per quasi 50 giorni ha osservato con molto rigore le restrizioni e che ha colto nel suo messaggio una sorta di liberatoria generalizzata. La invito a un chiarimento con la quale specifichi che la “corsetta” cui ha inteso fare riferimento, altro non è se non una semplice attività motoria che potrà essere svolta sotto casa per il tempo necessario a sgranchirsi le gambe in attesa di tempi migliori, in cui ogni sportivo potrà finalmente tornare a praticare l’attività sportiva che più lo aggrada”.