Messina, 24 marzo 2020
Giuseppe Bucalo, l’uomo suicidatosi stamattina in una tabaccheria di Provinciale, ma non prima di aver sparato contro la madre della titolare dell’esercizio commerciale e due dipendenti presenti all’interno, avrebbe picchiato la moglie con una spranga prima di armarsi con un revolver P38 ed uscire di casa. Le urla della donna avevano allertato tutti i vicini che hanno chiamato i vigili del fuoco che sono intervenuti ed entrati nell’abitazione della coppia.
Ma il marito era già andato via e si era incamminato verso la tabaccheria dove intorno alle 10.30 è entrato chiedendo un gratta e vinci e di poter giocare al Lotto. Richiesta impossibile da esaudire in quanto tutti i tipi di giochi sono al momento vietati con ordinanza sindacale. Il Bucalo sembrava essersi convinto ma dopo poco ha fatto rientro nella tabaccheria sparando all’impazzata almeno 5 colpi che hanno attinto al petto la titolare, una donna di 77 anni, mentre i due dipendenti presenti riuscivano a mettersi in salvo. L’uomo ha riservato l’ultimo colpo per sé stesso e si è sparato uccidendosi.
Una tragedia inspiegabile ma che per molti è il culmine di una sofferenza trasformatasi in disagio dopo che l’uomo circa un anno fa aveva perso un figlio di quarantanni. Una persona conosciuta a Provinciale che in molti definiscono avere problemi di instabilità. Nella tasca del giubbotto di Bucalo c’erano altri 6 proiettili riposti dentro un fazzoletto. In un controllo presso la sua abitazione la Squadra Mobile ha rinvenuto altri proiettili ed una serie di scritti su pezzi di carta che sono al momento al vaglio degli inquirenti al fine di capire le motivazioni che hanno scatenato la furia suicida di Giuseppe Bucalo.