Messina, 22 marzo 2020
“Mia madre lavora presso la Casa di riposo di via Pirmo Settembre. Sono stremati, abbandonati, nessuno da loro notizie, quando sono loro per prime che dovrebbero sapere la situazione che vi è all’interno della casa.” lo scrive la figlia di una delle operatrici in auto isolamento ormai da giorni all’interno della Casa di riposo “Come d’Incanto” di Messina, dopo l’accertamento di un caso di coronavirus. Oggi i casi sono lievitati ma le certezze non si raccolgono da fonti ufficiali. Così la ragazza scrive al Sindaco di Messina.
“Non ce la fanno più, non hanno i mezzi per poter intervenire a salvare quelle vite, sono finite le bombole dell’ossigeno e danno la colpa a loro anche di questo, quando loro in qusti giorni hanno consumato tutte le bombole che avevano per cercare di fare il lavoro per il quale stanno rischiando tutto adesso, il lavoro che tanto amano. Sentirsi dire che si dovrebbero solo vergognare per ché mancano le bombole dell’ossigeno dalla sanità che invece dovrebbe procuirarne altre e che dovrebbe soccorrerli. Penso che sia realmente vergognoso! A che punto sono i risultati dei tamponi? Che aspettano a dire i nomi di quei due pazienti che stanno bene? Come possono salvarli se non sanno quali sono o meno i contagi? Sono già passati 5 giorni dall’effettuazione dei tamponi, la situazione sta peggiorando lì dentro e se anche gli operatori sanitari non avevano contratto il virus nella situazione in cui si trovano non credo che non potranno non infettarsi. Così come il resto degli anziani. PER FAVORE… AIUTATELI!”
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